Detto anche super-sindacato. E’ un’istituzione che mi prefiggo di creare una volta eletto a capo del governo della Penisola. Si tratta di un ente che tutelerà tutti i sindacalisti, a prescindere dalle loro inclinazioni politiche. Con le corporazioni sindacali esistenti, questo nuovo modello associativo avrà in comune non solo il dovuto drenaggio di risorse pubbliche, tanto doveroso quanto garantito dai sacrosanti padri fondatori della Repubblica, ma anche le linee politico-ideologiche improntate alla morigeratezza contrattuale. Perché l’Italia è un paese smaliziato.
La questione costi/benefici, come sapete, è già stata risolta. I risultati, in tutti questi anni, non sono mai venuti meno. Risultati per i funzionari ammessi al consesso e, di certo, non indirizzati alla base.
Finalmente giustizia sarà fatta e tutti potranno condividere il medesimo destino, fatti salvi i diritti acquisiti e di fatto. Il tutto secondo i canoni ur-sindacali, per l’occasione elevati all’ennesima potenza. Ovviamente, i lavoratori iscritti e non, saranno chiamati a difendere i super-sindacalisti, anche perché, sarà nel loro interesse sognare di farsi, a loro volta, difendere dai super-funzionari.
Ho anche trovato il modo di finanziare la cosa, per non destare sospetti in sede europea: una modesta tassa sull’evasione fiscale.
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