Il Super-ego fascista secondo Richard Seymour.

Trumpism
Trumpism

Via: Leninology

C’è un modo tradizionale di parlare di super-ego (super-io) fascista in quanto monarchico, maschilista, militarista. E’ la censura dell’identità, la protezione dell’ego dai suoi impulsi che vengono canalizzati verso minime attività riproduttive di sé stesso. E’ la repressione della sessualità e del femminile.

Mentre l’ego moderno e razionale è in grado di negoziare con l’identità per accedere al piacere, il super-ego premoderno può solamente trattare le richieste dell’identità come una minaccia da distruggere. Tuttavia, se noi prendiamo sul serio l’idea che il Trumpismo contenga un fascismo potenziale, dovremmo interrogare questo concetto o come minimo aggiornarlo. La descrizione di cui sopra suona più adatta ad un reazionario alla Ted Cruz o ad un islamista di estrema destra che non ad un populista di destra come Trump.

L’uomo che si vanta di “afferrare” le parti intime femminili e di burbere pratiche predatorie, i cui sgargianti casinò trasudano stravaganza, può essere molte cose, ma non un puritano. In verità c’è un senso in cui egli è più permissivo dei suoi rivali, permettendo alle persone di sentirsi meno colpevoli di bigottismo, pugnalate alle spalle, spoliazione ecologica, violenza sessuale occasionale e accaparramento di proprietà materiali.

Infatti, pure il regime nazista, nonostante la sua propaganda sessualmente repressiva, guidava un sistema voluttuoso, incoraggiando i giovani di entrambi i sessi, parte del movimento nazista, ad impegnarsi nel sesso prematrimoniale. Il quoziente di infezioni sessualmente trasmesse e gravidanze si impennò. Nonostante la formale disapprovazione delle lavoratrici del sesso, inoltre, il regime incoraggiava e proteggeva l’esistenza di bordelli regolamentati e distretti a luci rosse, sul terreno della salute pubblica. In crudi termini propagandistici, il fascismo esalta l’auto-sacrificio eroico con piacevole indulgenza e dirige tutto il sovrappiù libidinale verso la parafilia (il feticismo delle uniformi e delle medaglie), l’aggressività (guerra) e il culto del padre (duce, fuehrer).

In pratica il fascismo necessita di persone che scopino per piacere, come se fosse il piacere collettivo della nazione.

Da un punto di vista metapsicologico, il modo tradizionale di parlare del super-ego fascista è dipendente dai precetti della “psicologia dell’ego” in cui la salute del paziente dipende da un io (ego) protetto nei confronti di un super-io (super-ego) che altrimenti potrebbe schiacciare il povero io (ego).

Lacan, naturalmente, rigettando la psicologia dell’ego, affermando che l’ego è già troppo forte, troppo mortificante nella sua presa, troppo vorace nella sua cannibalizzazione del soggetto, assegnò il super-ego alla categoria del godimento. Ben lungi dallo schiacciare i tuoi piaceri, ti ordina di goderne.

In senso giuridico, godere significa esercitare un diritto, diciamo, alla proprietà. Lo jus prime noctis, ad esempio, si riferisce ad un supposto diritto sessuale dei signori feudali nei confronti delle donne subordinate, durante la loro prima notte di nozze. In questo senso, un corpo può essere abitato dal godimento di qualcun altro, marchiato come proprietà di quel qualcun altro.

Se tu sei quel tipo di persona che dipingerebbe piuttosto che uscire per un appuntamento, che preferirebbe una tranquilla passeggiata ad una festa o guarderebbe la TV piuttosto che scopare, allora si può immaginare il tipo-bullo di super-ego che ti farebbe sentir debole e patetico per tali scelte.

L’intimidazione che ti ordina di godere di te stesso proprio ora, in ragione di un qualsiasi evento e che tu devi godere di te stesso in questo modo particolare (socialmente, idealmente lubrificato da libagioni) è fortemente fascista. E’ facile vedere questo reclutamento da parte del super-ego fascista.  Può far immaginare che “l’uomo forte fascista” del futuro non sarà abbastanza stravagante nel senso di una certa idea di piacere e godimento, automobili e vestiti costosi, dissolutezza pubblica, eccetera. Sarà la promozione vigorosa ed irregimentata del piacere. Sarà “trasgressiva”.

Terrà in considerazione il ritiro dai piccoli piaceri, deboli e patetici. Sfrutterà una forma di competitività senza scrupoli tra chi gode di più. (Non si tratta forse di una delle possibili funzioni dei social media nell’ingaggiare questa competizione? A dire “Sono molto visibile nel divertirmi e perciò vincente”?).

Qualcuno potrebbe rispondere a ciò ritirandosi dai piaceri, ma questo significherebbe semplicemente restringere il cervello e diventare depressi. (L’ottusaggine mentale potrebbe, infatti, essere un regalo alla depressione nascosta, specialmente tra gli ottusi ottimisti). Ma la risposta al reclutamento fascista per un godimento obbligatorio, al super-ego bullo e fascista, potrebbe essere proprio il rifiuto dell’intimidazione, per comprendere di persona ciò che si può godere ed ostinatamente perseguirlo. E se ti succedesse di essere quel tipo di persona che prova godimento in ciò che per gli altri è routine, in cose senza avventura, banali ed antieroiche, ed il piacere più vivo fosse fare la maglia o inviare a certi utenti Tumblr alcuni scatti dei tuoi genitali, allora potresti rifiutarti di sentirti piccolo e patetico per questo.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

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