Jules Bonnot ti ricorderanno per il nome che desti alla tua banda
per la macchina che usasti in rue Ordener
per l’unico modo che ti lasciarono per dire…”io esisto”.
La tua vita sarebbe rimasta uguale a tante altre di altri come te.
Uscire da Montbeliard, Francia, Inghilterra…magari Argentina.
Amavi le macchine, amavi le donne, la libertà.
Le pistole sarebbero diventate i tuoi avvocati difensori.
Delaunay, Dion-Buton le prime automobili, le tue automobili
in un mondo che la tecnica stava cambiando.
L’oscuro fascino della tecnica, del potere dell’uomo sulle cose e sui suoi simili.
Tua moglie ti lasciò per un figlio di puttana
che svendeva le vite degli operai
nel nome di una collaborazione tra ricchi e poveri
che tu non avevi mai conosciuto.
Non volevi piegarti in nessun caso.
La tua ultima chance
con Judith amore appassionato e senza domani.
Uccisero il tuo sogno ti tolsero tuo figlio
e diedero voce ai tuoi avvocati difensori.
Jules Bonnot, da Montbeliard a Choisy-le-Roi
Jules Bonnot, la strada di un uomo che sapeva di finire là
Jules Bonnot, epilogo di una vita senza mai piegarsi
Jules Bonnot, una Domenica d’Aprile per restare puri.
Mentre belle dame e gentiluomini
passeggiavano per le strade dei quartieri alti di Nancy
o forse di Le Havre o Parigi
vi condannarono ad un viaggio senza ritorno.
Eugene, Raymond, Elie, Andre…forse nessuno vi ricorderà
De Boe, Dettweiler, Bellonie, Poyer
Crozat de Fleury, Benard, Gauzy, Victor,
Rirette, Judith caro amore disperato.
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