Vorrei scrivere brevemente dei tempi che viviamo. Sono tempi dove ancora una certa opulenza rende tutti piattamente uguali perché sazi. Si, ancora reduci dalle abbuffate consumistiche degli ultimi quarant’anni che non ci hanno giovato assolutamente, ma ci hanno, al contrario, resi più indifferenti e inumani. Più egoisti e tronfi, insensibili e ignoranti. A parte la parentesi del Covid che ci ha resi quasi dei rivoluzionari,risvegliando un po’ di amor proprio. Ma che dici? Beh, basta vedere come è stata gestita la questione dell’immigrazione: con la paura, invece che col coraggio. Un chiudersi in sé stessi per poter mantenere le proprie “conquiste” materiali, spessissimo ottenute dagli odiati comunisti, minacciate dai barbari che arrivano da noi con barche di fortuna. E, tuttavia, non ammettere che li si odia perché sono fisicamente più forti e preparati di noi, nonché psicologicamente più pronti ad affrontare le difficoltà, è davvero fare un torto a noi stessi e ai nostri figli. Perché, in prospettiva, continuiamo a costruire il nostro bel ghetto. Nonostante ciò, le palle che ci raccontiamo, sappiamo tutto del mondo che ci circonda, giudichiamo, predichiamo, affermiamo le nostre verità come se fosse facile averne una. È il complemento dell’egoismo, dell’essere autocentrati. Tuttavia, è impossibile avere la quadra nel mondo di oggi, perché si dovrebbero padroneggiare così tante variabili come solo un dio potrebbe fare. Quindi, solo in quanto egoisti ed eredi di un’opulenza che va lentamente scemando, possiamo, per estensione emotiva, razionale e magari culturale, pensare di capire il mondo, ma è già tanto se riusciamo a sistemare le cose a casa.

Tra parentesi, il titolo non vuol dire nulla, me lo sono inventato per mancanza d’ispirazione.