La crisi dell’editoria, in particolare di quella libraria, si dice sia causata dalla mancanza di lettori, dal basso livello di istruzione degli italiani e così via. Tutte cose vere. Tuttavia, c’è anche un altro aspetto della faccenda che non va sottovalutato. Un’impresa editoriale è, innanzitutto, un’ impresa, soggetta alle regole e alla legislazione corrente. Pertanto, esplica ed articola le proprie azioni attraverso il meccanismo del mercato, attenendosi alle regole dello stesso (con l’imposizione dei testi che possono stare sul mercato grazie al loro rapporto costi/ricavi) e al restringimento dei lettori ( che leggono ciò che gli viene proposto dall’editoria) come conseguenza della concentrazione del settore. La nostra economia, infatti, l’economia capitalistica, è bene ricordarlo, pone come premessa la finitezza e scarsità di tutti i beni.
La crisi dell’editoria cartacea.
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