Confesso di provare un certo imbarazzo di fronte alla necessità di dovermi/dovervi informare sull’attualità del nostro paese e del mondo. Sono talmente tante le cose di cui tenere conto e da analizzare e, quindi, da scrivere, che è improbabile seguirle tutte adeguatamente. Peraltro, è difficile trovare un tempo storico come il nostro da usare per comparazione. Un tempo, il nostro, in cui i cambiamenti sono vorticosi, contradditori e troppo veloci per essere colti e tradotti in tempo reale. Tuttavia, proviamo a fare un breve elenco delle cose che stanno succedendo.
A livello di politica nazionale, sono in atto dei fenomeni abbastanza preoccupanti, ma al contempo comprensibili. Si prepara l’affermazione di Fratelli d’Italia e della Lega. Affermazione a cui, anche i nostri amici piddini stanno partecipando. E non solo, tuttavia. La guerra civile etnica è sempre dietro l’angolo e costoro la fomenteranno per puro calcolo politico. Magari non ci sarà uno scontro “etnico” aperto, ma una forte e profonda contrapposizione si. Sul piano economico, la distruzione dell’apparato produttivo e commerciale domestici, non produrrà solo nefasti effetti sulla capacità/possibilità di sfamare milioni di italiani, ma non farà altro che approfondire il divario con quei popoli, paesi e continenti che con forza ed estrema disciplina stanno conquistando continuamente nuovi spazi nel mondo. Di fronte a milioni di italiani che non studiano e non lavorano, e di fatto si de-professionalizzano, la nostra classe dirigente non ha altri obiettivi se non quello di depredarci. Non stiamo costruendo alcun futuro, stiamo mangiando le provviste. Sul piano culturale, c’è il vuoto. Praticamente assoluto.
A livello europeo siamo di fronte alla dittatura germanica che serve a proteggere il suo sistema produttivo ad oltranza. Viste le dinamiche demo-socio-politiche europee, c’è da dubitare che il gioco potrà durare in eterno. Tuttavia, per i prossimi 10-15 anni l’Italia verrà accompagnata verso un ridimensionamento controllato, in modo da non poter più nuocere all’Unione. La decrescita italiana in un mondo che cresce farà si che il paese non sarà più un rischio sistemico per alcuno. Questo al netto di possibili ed improvvise novità politiche e/o economiche internazionali.
A livello internazionale, per i prossimi vent’anni l’Asia continuerà a crescere e si confermerà come il vero centro del mondo. Il ribaltamento dei rapporti di forza rispetto all’Occidente ha già fatto e farà di quest’ultimo un’area di arretratezza economica, sociale, politica e soprattutto culturale. L’Asia, piaccia o no, è il laboratorio, a tutti i livelli, del futuro. Gli USA in tutto ciò, non avranno per nulla buon gioco, nonostante l’apparente vantaggio rispetto all’Europa. Vantaggio dovuto, quasi esclusivamente, al ruolo imperiale che ricoprono, ruolo che è soprattutto economico. Nessun ruolo è eterno!
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