Via: Lefti [Traduco dall’inglese]
Un articolo del New York Times riporta il totale spreco dei “soldi della ricostruzione” per l’Iraq (100 miliardi di dollari) e gli insignificanti risultati che sono stati raggiunti. Fra di essi “l’accesso all’acqua potabile è cresciuto del 30% circa, sebbene con la rovina del sistema di condutture dell’Iraq non era chiaro quante case fossero raggiunte da acqua incontaminata.” Ma il New York Times come al solito omette di ricordare ai suoi lettori proprio quanto il sistema delle condutture fosse stato distrutto nella prima fase [della guerra, n.d.t.]. Per rimediare a questa omissione, ripeterò uno dei miei importanti post dell’agosto 2003, nella sua interezza:
“Una grossa faccenda delle ultime 24 ore che ci costerà (dico ci, e intendo io e voi, presumendo voi paghiate le tasse in USA) 16 miliardi di dollari per aggiustare i problemi con le condutture dell’acqua dell’Iraq. Molte notizie si fermano qui, ma un report televisivo che ho sentito ha aggiunto che questo è il risultato di 13 anni di trascuratezza”.
“Ma che cosa è dunque successo 13 anni fa, e cosa stava accadendo negli ultimi 13 anni? Non troverete la risposta ascoltando o leggendo i maggiori media americani, non vi troverete nemmeno una parola. Quello che è successo 13 anni fa, infatti, è che è stato commesso il più grave crimine di guerra su di una sbalorditiva scala proporzionale – gli USA hanno deliberatamente e sistematicamente distrutto il sistema idrico dell’Iraq. L’articolo 54 della Convenzione di Ginevra afferma:
“E’ proibito attaccare, distruggere, rimuovere o rendere inutilizzabili cose indispensabili per la sopravvivenza delle popolazioni civili, come derrate alimentari, raccolti, bestiame, forniture od installazioni di acqua potabile, lavori di irrigazione, con il proposito specifico di negare ai civili o a partiti avversi il loro valore di sostegno, o per altri motivi, anche quello di affamare i civili, farli spostare forzatamente da dove sono, o per qualsiasi altro motivo”
E cosa stava avvenendo durante quei 13 anni di “trascuratezza” del sistema idrico iracheno? Naturalmente c’erano le sanzioni delle Nazioni Unite, mantenute lungo tutto quel periodo grazie al rifiuto di USA e Gran Bretagna di riconsiderarne l’applicabilità, e con il ripetuto veto di USA e Gran Bretagna ai tentativi dell’Iraq di importare dei sistemi chimici “dual use” atti a riparare il sistema di filtraggio delle condutture. Quali le conseguenze? Una stimata cifra di 500mila bambini iracheni morti a causa della mancanza di acqua potabile.
E’ stato un incidente? Una sorpresa per gli USA? Ad ogni persona civilizzata piacerebbe rispondere di si, ma purtroppo la risposta è no. Nel 2000 il professor Thomas Nagy riuscì ad ottenere dei documenti militari scritti prima della Guerra del Golfo. Questi documenti rendono assolutamente chiaro che gli USA studiarono in dettaglio tutti gli aspetti del sistema idrico iracheno ed hanno pianificato una strategia per impedire all’Iraq la ricostruzione di questo sistema (attraverso le sanzioni) e sapevano in anticipo che “questo poteva far crescere l’incidenza, se non addirittura delle vere e proprie epidemie”.
Ciò che è successo durante la Guerra del Golfo è stato un deliberato crimine di guerra, uno dei maggiori della storia, è fuor di dubbio. Mezzo milione di bambini sono morti grazie a questo crimine di guerra e adesso gli americani dovranno pagare per questo crimine 16 miliardi di dollari. I criminali di guerra, nel frattempo, continuano ad essere dei rispettabili cittadini”.
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