Sto facendo dei collegamenti forse fantapolitici: sappiamo che Casaleggio e Grillo hanno un legame stretto. Operano su un media a parte, il web, dove come sappiamo il 10% di utenti pubblica il 90% di contenuti e forse la percentuale è ancor più sbilanciata. E’ tutto orientato, quindi. Tutto il resto è brusìo. Semmai quel 10% ed i loro impiegati pescano nel rimanente 90% chi può essere più utile o assimilabile. Con la capacità di fuoco che hanno, comunque possono tranquillamente combattere quel 90% che produce il 10%. Tempo fa il Partito Pirata (entità ambigua) si voleva unire a Grillo (che mi ispira poca fiducia) che era pure contento di farlo. Collateralmente ci sono dei movimenti che ruotano in quell’ambito della tanto strombazzata democrazia diretta e partecipativa (movimentorevolution per esempio). La vedo come una strategia per far fuori l’attuale classe politica, “partecipare direttamente” su un web di fatto orientato. Dietro a Grillo e a Casaleggio chi c’è? ……
Un esempio ancora: il Partito Pirata (quello importato dalla Germania) che si vuole unire con Grillo, nel nome della partecipazione diretta su piattaforme web (liquidfeedback). Non vi sembra una strategia di distruzione di ogni ricordo di politica nel reale, a favore di un opinionismo in rete e molto distaccato ed in realtà molto orientato, se è vero che il 10% di chi pubblica controlla il 90% dei contenuti. Una buona fetta di questi contenuti punta alla delegittimazione della politica tradizionale. Parliamo quindi di Grillo, Partito Pirata, Movimentorevolution….ma secondo me anche i complottisti vari ci stanno dentro bene bene, compresi quelli di destra estrema che sembrano cani sciolti. E anche Di Pietro ha sguazzato, a suo tempo, in questo campo.
Che Grillo miri alla distruzione della politica, quella con la P maiuscola, è poco ma sicuro (ammesso ce ne sia un residuo ancora in giro). L’ho trovato un ciarlatano che butta benzina sul fuoco della disaffezione e attua interventi “dove coglio coglio”. Il problema è che non è uno stupido, conosce le strategie per accattivare il pubblico e portarlo dalla sua parte. Cavalca l’onda, gonfia a dismisura la sua indignazione, trova espedienti per rendersi visibile, elabora strategie di comunicazione alternative che fanno presa soprattutto sui giovani. Il partito dell’antipolitica è cresciuto proprio in virtù dell’immediatezza dei suoi messaggi e dell’estrema facilità di circolazione del grillo pensiero che si nutre di slogans e frasi ad effetto. L’opinionismo di rete è orientato. Basti pensare che ognuno vede solo gli utenti con cui ha affinità di vedute. E’ facile così invadere lo spazio con slogans, messaggi e informazioni di parte e vederli replicarsi a dismisura. L’effetto di amplificazione e manipolazione che ha la rete è tale che qualsiasi cosa venga postata può diventare vera a prescindere dalla sua veridicità. Basti pensare alle bufale che ogni tanto appaiono in bacheca e che vengono assunte come vere da utenti ignari.
Io credo sia una strategia di conservazione finanziata proprio da chi possiede il mezzo. In accordo con altri poteri economici. Internet è economia. Tuttavia e nonostante tutto il web è talmente grande da non poterlo controllare tutto e chi vuole può cercare e trovare infinite versioni di uno stesso fatto. Quando guardi un qualsiasi avvenimento da più prospettive è più difficile che possano incanalarti in un pensiero unico.
Una ulteriore nota va scritta sugli antipolitici, ovvero su coloro che si scagliano a vario titolo contro la politica, i ladri al governo e via discorrendo. La loro particolarità è quella di essere tutto e il contrario di tutto, tutto e niente assieme. Gente di destra o di sinistra o apolitica (a parole) che sostiene partiti fantasma o strani. Ce n’è a iosa. O sono persone ondivaghe che vanno dove li porta l’opportunismo o sono persone che hanno abilmente eretto una cortina fumogena intorno a sé. Questo tipo di personaggi, se hanno intenzione di destabilizzare da dentro un sistema, non lasciano tracce dietro di sé. Non lasciano quindi alcuna informazione compromettente in giro per il web, a meno che non gli sfugga involontariamente qualcosa.
Ma il metodo è comunque simile a quello di Grillo: usare Internet per diffondere falsa e contradditoria informazione. Ovvero c’è una facciata (metti Grillo) e schiere di personaggi più o meno simpatizzanti e fantasmi che secondo me non si trattengono dal lavorare, anzi potrebbero essere proprio dei “legionari” che allargano quell’attività di distruzione di qualsiasi politica seria.
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