Quindi dovremmo credere che, nel Regno Unito come in altri paesi, i palazzi vengano costruiti a capriccio degli architetti o dei palazzinari. Considerato che esistono una miriade di leggi e leggine che regolamentano il settore. Quindi, senza vergogna, si offende la nostra intelligenza, scrivendo che il problema “morale” (e solo quello, per carità!) risiederebbe nell’egoismo di Ray Bailey.
Facile accusare una sola persona, responsabile – per quanto stronza ed egoista sia – di tutti i morti nell’incendio della Grenfell Tower di Londra. Facile costruire il capro espiatorio e mettersi così a posto la coscienza. Ma Ray Bailey è semplicemente un figlio del nostro tempo e della nostra società: una società dove, per fare soldi (pochi o tanti, non importa) tutto è ammesso e concesso, anche giocare con la vita delle persone.
Spetta poi ai media (braccio ideologico del potere) costruire piste fittizie per risolvere emotivamente lo shock provocato dalla tragedia. Omettendo di menzionare chi, funzionario pubblico (parte di quel potere di cui sopra), non ha applicato la legge (non ci interessa sapere il perché) oppure, alternativamente, perché la legge non prevedesse l’applicazione di certe discriminanti edilizie.
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