Una tempo identificavo il potere con tutti (o quasi) i mali e con il Palazzo, il simbolo principe del potere. Con il tempo ho modificato profondamente questa mia visione, in fondo, moralistica. Ciò che sta succedendo in queste settimane in Italia, la confusione, l’ambiguità delle posizioni espresse, la ferocia delle invettive di alcuni figuri, potrei sintetizzarli dicendo che temo più la piazza che non il palazzo.
Non credo più alla favola che tutto il male stia da una sola parte, che tutto il potere possa nuocere. No. Ci sono anche forme, espressioni del potere buone e costruttive, come quelle che ci hanno permesso di andare a scuola o di venir curati in un ospedale, grazie al patto sociale e di cittadinanza di una collettività in cui la gente non doveva solo dare ma poteva anche ricevere.
Saluto, perciò, con emozione la nomina di Pietro Grasso e, soprattutto, di Laura Boldrini che conferma, dopo le dichiarazioni semi-offensive del PDL, che degli ultimi è solo la sinistra ad occuparsi e di ciò la destra se ne fa un vanto. Grazie. Avremo in lei chi potrà dare un segno, un cenno di attenzione ai poveri di cui l’Italia è sempre più piena e non solo atti di genuflessione sempre più indegni vero chi impoverisce gli altri, le moltitudini, di cultura e dignità. Sperando di non sbagliarmi troppo.
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