di Sergio Mauri
Siamo di fronte ad una rivoluzione pari a quella industriale, ma su una scala di tempo molto più ristretta e in senso molto più ampio. L’automazione distruggerà con grande facilità la gran parte dei lavori di oggi, diventando così una grande sfida economico-politica che dovrà essere affrontata. Ormai, siamo al punto in cui essere in grado di programmare e sviluppare software sarà considerato una competenza fondamentale, essenziale come l’aritmetica.
In questo nuovo contesto, tutti noi siamo chiamati a prendere coscienza della realtà della situazione ed io, per quanto mi è possibile fare, non solo per i miei studi pregressi, ma soprattutto per la mia attività professionale come consulente informatico, pubblicherò a breve e, credo, a puntate, uno studio-recensione sull’industria Social, il Web e l’infrastruttura Internet. Parlo di studio-recensione perché, per scriverlo, mi sono ispirato al fondamentale libro di Richard Seymour, The Twittering Machine, che affronta in senso ampio e da un’angolazione sociologica, la questione.
Ma non solo, comunque. Altre fonti di ispirazione sono state: L ‘ impero virtuale. Colonizzazione dell’immaginario e controllo sociale e L’algoritmo sovrano. Metamorfosi identitarie e rischi totalitari nella società artificiale. Entrambi di Renato Curcio. I punti in comune tra Seymour e Curcio sono molteplici, segno che la questione ha dei riscontri nella realtà dei fatti con cui qualsiasi ricercatore può e deve confrontarsi ed è terreno comune di studio per molti. Inoltre, entrambi sono sociologi e questo non è casuale nell’affrontare i problemi.
Rimanete sintonizzati, dunque!