La “polverizzazione” fra gli studenti, intesa come tasso di scolarità, è, fra i giovani delle superiori tra i più bassi d’Europa: in questo superati anche dalla Grecia. L’abbandono scolastico, quindi, ha connotati sociali piuttosto consistenti. In questo senso, però, il Ministero sembra non porsi il problema di contrastare questa tendenza, se si pensa cjhe il 98% del suo bilancio va semplicemente a coprire gli stipendi. Riguardo gli insegnanti, l’orario di lavoro è aumentato con i corsi di formazione obbligatori e un’ampia serie di attività collaterali; inoltre, il pensionamento anticipato non è più una risorsa facilmente disponibile e anche il periodo di ferie estive si è via via ridotto. A livello economico, a compensare uno dei più bassi trattamenti salariali d’Europa è rimasta per ora, la sicurezza del posto di lavoro e la mancanza di ogni seria valutazione sul rendimento. Il docente italiano vede salire il suo stipendio solo con gli scatti di anzianità che sono collegati all’obbligo di frequenza dei corsi di aggiornamento. l’Italia, inoltre, è nella parte bassa della classifica europea per quanto riguarda la spesa per l’istruzione.
Sono comunque in arrivo 190,4 milioni di € per le scuole private. Con la circolare 31 del 29 marzo il Ministero dell’Istruzione ha messo a punto il piano di ripartizione delle quote da assegnare agli uffici scolastici regionali e chiesto il via libera definitivo all’Economia. Le cifre riguardano 8/12 del totale e sono riferite al periodo gennaio-agosto 2006. Alla Lombardia va il finanziamento più alto (circa 41 milioni); al 2° posto la Campania (31,5 milioni). Al 3° il Veneto (20,7 milioni), seguono il Lazio, l’Emilia-Romagna. L’erogazione complessiva annuale è di 532,3 milioni destinati alle scuole dell’infanzia, alle primarie e ai progetti delle secondarie di primo e secondo grado. Una parte specifica (10 milioni) è riservata all’integrazione degli alunni disabili.
Il meccanismo di ripartizione dei finanziamenti alle scuole si basa sulle rilevazioni degli Uffici scolastici regionali. Di fatto la cifra assegnata a ogni singola scuola si ottiene dividendo la somma totale a disposizione per il numero di scuole aventi diritto. Il contributo per le scuole elementari parificate è fissato a circa 19 mila € per ogni classe attivata e l’erogazione è sottoposta a controllo annuale.
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