Il Mattino di Padova, 16 Settembre 2016:
Mazzette per i permessi, Capuzzo incastrato dalle immagini
Immortalato lo scambio di denaro con l’imprenditore cinese. Polizia a caccia delle tangenti: forse investite nel mattone di Enrico Ferro
PADOVA. Prima aspetta accanto al suo Chrysler Voyager, poi si avvicina alla Ford Fiesta e infine torna in auto dove materialmente riceve la mazzetta di denaro. Ecco le immagini che incastrano Pierangelo Capuzzo, impiegato dell’Ufficio immigrazione della Questura di Padova finito in galera con accuse pesantissime come corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica in atto pubblico e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine è tutt’altro che conclusa: gli investigatori della Squadra mobile del primo dirigente Giorgio Di Munno stanno cercando il denaro che ha incassato in questi mesi.
Capuzzo, residente a Sant’Angelo di Piove, intascava tangenti per agevolare e velocizzare il rilascio dei permessi di soggiorno e dei ricongiungimenti familiari. Approfittava degli immigrati di etnia cinese e in questo modo riusciva a portare a casa anche 6 mila euro al mese.
Con lui è finito in manette anche il broker assicurativo di origini cinesi Xinmiao Chen, 27 anni, il suo tramite con la comunità.
Capuzzo e Chen si incontravano sempre nello stesso posto, il parcheggio di un bar in via Morosini, laterale di via Piovese. Bastavano pochi minuti. Capuzzo incassava il denaro e riceveva indicazioni per i permessi di soggiorno da preparare nei giorni successivi. È andata bene per mesi ma lo scorso martedì 6 settembre i due non sapevano che lì intorno si erano nascosti gli uomini della Mobile. Hanno filmato l’incontro e sono usciti allo scoperto nel momento in cui c’è stato lo scambio di denaro.
Ora i poliziotti di Di Munno, coordinati in procura dal pm Sergio Dini, stanno cercando di rintracciare il denaro incassato con le tangenti. Nei depositi bancari i soldi non sono stati trovati, motivo per cui c’è il dubbio che Capuzzo li abbia investiti da qualche parte, forse per l’acquisto di un’abitazione.
Per quanto riguarda i cittadini cinesi che hanno pagato tangenti per ottenere il permesso di soggiorno, rischiano la revoca del documento nel caso in cui fosse accertato che non avevano titolo per ottenerlo.
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