Se l’obiettivo è scalzare l’attuale (o piuttosto qualsiasi) maggioranza al potere, ok, si può fare.
I programmi delle Liste civiche sembrano tanti libri dei desideri.
Non capisco perché nessun accenno allo stupro della Costituzione a causa del Covid.
Cose per lo più già viste, non attuabili a livello solamente locale come si pretende di fare. Puerile.
Dietro c’è comunque una strategia: le liste locali al posto dei progetti e delle liste nazionali, magari col problema della connotazione politica. Svincolarsi dalle connotazioni politica apparenti, dissimularle.
Ma se anche si prendesse il 5%, si finirebbe per ruotare attorno al PD.
Conosco alcuni dei promotori: una garanzia di sconfitta. Persone che hanno già fatto fallire dei progetti in passato, alcuni dei quali con velleità solamente elettorali. Parolai. Una riproposizione eterna degli anni Settanta del secolo scorso.
Non capisco perché dislocare lontano dalla nostra quotidianità i progetti di cambiamento, come se ci fosse il bisogno di costruire un luogo apposito e a parte nei rapporti umani. Costruire “un soggetto” quando i soggetti siamo noi, ma soggetti che vivono la schizofrenia di una separazione netta fra quotidiano e progetti di cambiamento.