[ Traduco un interessante post di Lotus sulla tendenza, della nuova amministrazione Obama a perseguire finalità di controllo sociale, approfittando della legislazione entrata in vigore in seguito all’11 settembre. Se questi passi saranno perseguiti, lo vedremo, per il momento dobbiamo cominciare a valutare tutti gli indizi in questa – o in altre – direzioni.]
La tentazione è quella di dirvi “ve l’avevo detto”! Si, si, va bene, non dovrei dirvelo ancora, è troppo presto per dare un giudizio definitivo. Dal Wall Street Journal online:
” Il presidente eletto Barack Obama non sembra voglia revisionare radicalmente le controverse politiche di intelligence dell’amministrazione Bush, dicono i consiglieri….
Obama è stato ampiamente consigliato da un gruppo di professionisti dell’intelligence, inclusi alcuni che hanno sostenuto i repubblicani, e da ex funzionari centristi dell’amministrazione Clinton. Essi affermano che egli probabilmente riempirà i posti chiave dell’intelligence con persone pragmatiche. ” Egli ha intenzione di avere un approccio molto centrista su questi temi ” ha detto Roger Cressey, un ex funzionario dell’anti-terrorismo sotto le amministrazioni Bush e Clinton.
[ Obama ] ha votato per una legge retroattiva della Casa Bianca, per espandere i poteri “di ascolto” della National Security Agency….
Il nuovo presidente potrebbe avere un simile approccio nel rivedere le regole per gli interrogatori della CIA, ha detto un funzionario in carica vicino agli ambienti della transizione presidenziale. Obama può decidere di mantenere aperta la strada alla CIA, in alcuni casi, per l’uso di tecniche non approvate dai militari decidendo di non effettuare su di esse un grande attenzione.”
In altre parole, “mantenere aperta la strada” per usare la tortura , che è il preciso significato di “tecniche non approvate dai militari”.
Così, il problema non riguardava la tortura, che riemerge, ma solo che la Casa Bianca non esercitava un sufficiente e ravvicinato controllo su di essa. Il problema non concerneva le intercettazioni illegali, che Obama alla fine ha approvato. Il problema non risiedeva nei delitti, che lui ha lasciato passare. Non era nelle richieste di poteri straordinari. Il problema non risiedeva nell’illegalità, nell’occupazione di potere, nello spiare, o nella tortura. Il problema risiedeva semplicemente nel fatto che non era stato sufficientemente messo a fuoco.
Proprio la scorsa settimana dissi che sospettavo che la ragione del cambiamento di rotta di Obama sul FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act) fosse che egli cominciava a contemplare a sè quei poteri. E questa sua “rassegna” sembra muoversi esattamente in quella direzione: è sempre più facile ( e tentatore) stringere a sé il potere quando sei il solo ad esercitarlo.
Sebbene io debba ammettere in tutta onestà che la “rassegna” non è completa e può, in ultima istanza, favorire la Costituzione, la legge, e la decenza umana al di sopra del “sangue freddo” del “pragmatismo” amorale, non ne sono poi tanto convinto. Il tipo di persone di cui si è circondato mi da una piccola ragione di ottimismo. […]
Nota a pié di pagina: un altro punto che deve qui emergere è quello che illustra quanto distorta, corrotta, moralmente perversa, sia diventata la nostra etica di governo da quando l’idea di usare la tortura, solamente con “un più ampio controllo”, è considerata come un posizione “centrista”, moderata, a metà strada.
Il fatto è che certe questioni non meritano di essere discusse in quanto argomenti coi quali le persone ragionevoli potrebbero essere in disaccordo. Alcune cose stanno oltre i limiti dell’umana decenza e necessitano di essere condannate come tali. La tortura, che è sia inumana che inefficace, che distrugge l’umanità del torturatore tanto quanto il corpo del torturato, è una di queste.
Nel primo numero del giornale The Liberator, l’abolizionista William LLoyd Garrison ha detto questo, riguardo la schiavitù:
“Sarò duro come la verità e intransigente come la giustizia. Su questo tema non desidero pensare, parlare o scrivere con moderazione. No! no! Dite a un uomo la cui casa sta prendendo fuoco di dare un moderato allarme; ditegli di soccorrere moderatamente sua moglie nelle grinfie del violentatore; dite alla madre di estrarre gradualmente il suo bambino dal fuoco nel quale è caduto; ma mi esorto a non usare moderazione in casi come questi. Ne sono convinto – non equivocherò – non scuserò – non ritratterò di una sillaba – e mi farò sentire.”
Be the first to comment on "La tentazione cresce."