Le proteste contro Trump.

Donald_Trump_swearing_in_ceremony
Donald_Trump_swearing_in_ceremony

Ieri l’altro, a londra, c’è stata una protesta abbastanza grossa contro Trump. Si tratta di una di quelle proteste che stanno galvanizzando organizzazioni liberal, democratiche e di sinistra, dando loro alcune motivazioni e direzione politica, in cui si parla molto del razzismo e sessismo di Trump. È buon segno che ciò accada, cioè che ci siano delle reazioni ad un’agenda politica che rischia di diventare pesante – soprattutto economicamente – per tutti.

C’è, però, un problema. Le proteste di Londra sono state organizzate da un insieme di gruppi, incluso “Stand Up to Racism” che sono dominati dal Socialist Workers Party, di ispirazione trotzkista. A questo punto dovete sapere che alcune persone (non poche) avrebbero voluto boicottare l’evento, a prescindere dall’ispirazione politica degli organizzatori.

Il gruppo dirigente del SWP lavorò, a suo tempo, per coprire delle accuse di stupro e abusi sessuali che avevano colpito un suo dirigente. Non solo quella leadership tentò di coprire le accuse, ma – al processo – si rese protagonista di battibecchi e dichiarazioni terribili. Il gruppo dirigente stesso riuscì a mobilitare una militanza composta di “morti viventi” il cui unico scopo era la sopravvivenza di se stesso, mentre al tempo stesso i membri femminili e soprattutto quelli più giovani, divennero oggetto di atti di bullismo e manovre burocratiche.

Ci fu una lotta fratricida che segnò la fine di lunghe amicizie e relazioni, mentre alcune persone vennero minacciate, altre soffrirono di depressione mentale e di malattie psicoanalitiche.

Tutto questo casino si verificò per salvare un uomo (il “compagno Delta”) che rappresentava qualcosa che il gruppo dirigente valutava come al di sopra di tutto, anche del diritto delle compagne a non subire aggressioni sessuali.

Il SWP britannico, soprattutto a causa di quegli eventi successi circa 3 anni fa, divenne sempre meno decisivo e sempre più disertato, nonostante contasse un certo livello di frequentazioni e posti di potere sia nel Labour che nei sindacati. La parte più intelligente del partito tentò di ripensare la propria tradizione politica, di rifondare una organizzazione, magari più piccola, ma con tante idee progressive ed originali. La cosa si protrasse per qualche mese, sull’onda degli eventi, ma non funzionò: i membri si resero conto non solo del fatto che stavano insieme solo a causa dell’incidente che aveva come protagonista il “compagno Delta”, ma anche del fatto che si odiavano più o meno aspramente fra loro.

Morale della favola? Tre cose.

Innanzitutto, non sono favolrevole a questo genere di boicottaggi che non porterebbero a nulla, anche perché bisognerebbe avere pronta una forma organizzativa funzionale ed affidabile come alternativa.

Poi; non voglio dilungarmi troppo sul fatto che non è il caso di andare in piazza, magari anche ponendo l’accento sul sessismo, quando sei più o meno come il tuo avversario.

Inoltre; mi auguro che coloro che si coalizzano oggi contro Trump non si accorgano, un giorno, di non sapere perché stanno assieme e di odiarsi.

Evitare tutto ciò è semplice: riconnetersi con i propri interessi storici e non solo immediati.

** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro | Buy me a book! **
** ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER ! **

About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

Be the first to comment on "Le proteste contro Trump."

Leave a comment