Il Romanticismo (1830-1848).
Dal primo all’ultimo, quinto numero dell’almanacco Krajnska čbelica. La volta scorsa abbiamo visto il saggio di Paternu su France Prešeren.
3) Il romanticismo prometeico, la terza fase dell’opera di Prešeren. Opere: Povenčni soneti, Dem Andenken des Matthias Čop, Pevcu, Krst pri Savici (1835). Il Serto di sonetti viene preso male dalla ragazza cui l’aveva dedicato, Julija Primic. Con Ana Jelovšek instaurò una relazione problematica da cui avrà tre figli pur non sposandola. Le autorità austriache respingono la sua domanda di avvocatura. Le amare esperienze biografiche si ripercuotono sulla produzione poetica della terza fase. Al momento del Krst pri Savici non esiste un epos precedente nella letteratura slovena che Prešeren vuole dare ora seguendo Schlegel. Assume a riferimento letterario Linhart. Il Krst pri Savici (1836); poves v verzi (racconto in versi). Ispiratore anche Puškin (Oneghin), Dante (Commedia) per gli endecasillabi, Tasso con la Gerusalemme. La tragica morte di Čop e la delusione amorosa con Julija Primic fanno scaturire il poema Krst pri Savici.
Introduzione (26 terzine).
– Esposizione (10 terzine) lotta degli slavi pagani e di Črtomir contro i Bavaresi e la cristianizzazione
– Sviluppo (7 terzine) ripiegamento di Črtomir nel castello pagano (Ajodovski gradec)
– Conclusione (9 terzine) tentativo di fuga dal castello e sconfitta di Črtomir
Battesimo (53 stanze)
– Esposizione (20 stanze). Črtomir medita il suicidio presso il Lago di Bohinj, ma arriva un pescatore in quest’ultimo, dicendogli di cercare Bogomila
– Sviluppo (17 stanze). Bogomila giunge con un prete alla fonte della Savica ed esorta Črtomir a convertirsi
– Conclusione (16 stanze). Črtomir vede ciò come una sconfitta personale; la cristianizzazione e il battesimo presso la Savica.
(Leggiamo un frammento del Battesimo presso la Savica).
Bogomila si presenta a Črtomir già convertita. Vede Črtomir e si vede esaudita dal nuovo dio.
(Leggiamo un altro frammento in cui parla Bogomila)
Bogomila invita Črtomir alla conversione. Črtomir si rifiuta inizialmente di accondiscendere. Scopre che Bogomila ha fatto voto di castità e decide di convertirsi per alleviare le sofferenze morali della donna. Poi Črtomir diffonderà la nuova religione tra gli slavi.
Prešeren usa la terzina nell’Introduzione e la stanza nel Battesimo. La stanza è di otto versi, discorsiva ed elegiaca (ab; ab; ab; cc).
Il Krst ha avuto una serie di interpretazioni critiche. La Chiesa vi ha visto una conferma del cristianesimo. Aškerc e Župančič lo hanno criticato come servilismo verso i tedeschi. Žigon vi ha visto un momento di conversione e maturazione. Per France Kidrič ha dato vita a un compromesso ideologico. Anton Slodnjak ha messo l’accento sull’aspetto morale: Črtomir e Prešeren il suicidio evitato della poesia slovena. Per Janko Kos il Krst è una sintesi tra pensiero nazionale, amoroso ed esistenziale. Il Krst è forse l’opera che ha prodotto il maggior numero di riflessioni, ha provocato parodie e nuove creazioni. Il Krst introduce il tema del poema epico-lirico: è il primo poema epico-lirico sloveno. Alcuni autori hanno poi versificato in questo senso partendo dall’esempio prešerniano.
4) La quarta fase, del post-romanticismo. Di quest’epoca è l’amicizia con l’esule polacco Korytko con cui raccolse il patrimonio folclorico sloveno. Stanko Vraz formulò l’ipotesi di una lingua comune degli slavi del sud. Opere: Mornar, Neiztrohnjeno srce, Sila. Nella Zdravlijca (1844) egli parla di fratellanza universale: la 4^ strofa è nell’inno nazionale sloveno. Nella visita dell’imperatore Ferdinando I a Lubiana di quell’anno, Koselski compone un’ode all’imperatore stesso. Un’ode pomposa, sussiegosa, celebrativa dei fasti asburgici. Celebrava la fedeltà della Chiesa alla corona. Levstik avrebbe tuonato contro Koselski una ventina di anni dopo. Prešeren era lontano da tutto ciò. Mazzini influisce sulla scelta di comporre la Zdravlijca, di tutt’altro tono rispetto a Koselski. Zdravlijca è un carmen figurato, 8 strofe di 7,3,3 versi, che riproducono figurativamente la forma di una coppa. La poesia parte da una sfera personale (prijatelj), brinda poi alle ragazze slovene, ai giovani sloveni, alla sua terra. Invoca una fratellanza tra popoli slavi, e poi anche di tutti i popoli del mondo. Un tempo in cui il vicino non sarà più un demonio, ma in cui si potrà amare il vicino. A chiusa propone un generico messaggio umanistico. È un poema in cui la Slovenia è libera e unita, unita al suo interno, affratellata alle altre nazioni. Per Prešeren, tuttavia, la violenza a un altro popolo è giustificabile solo nel caso un popolo sia in pericolo. Il concetto di Zdravlijca è internazionalistico e umanistico.
Nel 1846 abbiamo la pubblicazione delle Poezije, pubblicate a Lubiana in 1200 copie a spese dell’autore, con data 1847. L’architettura è tipicamente romantica, una sorta di gradus ad parnassum, dal semplice al complesso. L’opera fu incompresa. Nel 1866 Stritar lo rivaluta. Scrive che ciò che per gli italiani è Dante, per gli inglesi è Shakespeare, per gli sloveni è Prešeren. Innovazioni prešerniane alla poesia slovena.
1. Innovazione linguistica (tesi di Čop, in contrasto con Kopitar[1])
2. Innovazione formale
3. Innovazione tematica
4. Innovazione estetica
Per l’innovazione linguistica dobbiamo vedere la metelčica (da Metelko), proibita nel 1833 e la dajnčica (da Peter Dajnko), nel 1838, scritture complesse (ideate da Kopitar). La scrittura (gajica) latina con i segni diacritici doveva invece sopperire per Čop alle esigenze della lingua slovena.
Agnolo Fiorenzuola à Nuovo discacciamento di lettere inutili[2].
Murko difese nel 1832 l’uso della bohoričica e difese anche le Kmetijske in Rokodelske Novice.
Nel 1846 la bohoričica fu sostituita dalla gajica:
gajica bohoričica
č zh
š fh fricative
ž sh
c z
s f sibilanti
z s
Il dissidio tra Kopitar e Čop/Prešeren divenne dissidio fra chi credeva nello sviluppo e nelle possibilità della lingua slovena e chi no. L’innovazione formale fu tale perché adoperò numerose forme metriche romanze e el-Gazal[3] (orientale). Ci si riferisce alla scuola di Jena e dei fratelli Schlegel. Schlegel disse che una lingua dotta era la prova del livello culturale di una nazione. La forma poetica italiana divenne il punto di riferimento per tutte le acquisizioni e creazioni poetiche (sonetto, stanza, terzina, canzone).
Per l’innovazione tematica, essa riguarda il tema amoroso/erotico. Prima di Prešeren non c’era se non nelle esperienze trobadoriche. C’è poi l’innovazione tematica del tema patriottico (etnocentrico, ma non nazionalistico).
Per l’innovazione estetica (Jacobson), essa consiste nel fatto che egli costituì la poesia come poesia, una poesia che non deve educare, catechizzare. Prešeren evolve lingua, lessico, temi che hanno permesso lo sviluppo successivo della letteratura slovena. Prešeren riuscì a far sorgere dal nulla la moderna letteratura slovena, anti-panslavista. (Vedi Meriggi su Prešeren) (Vedi anche Stanko Vraz).
[1] Per Kopitar lo sloveno doveva essere inserito nel contesto di una lingua panslava.
[2] Nel dicembre del 1524, Michelangelo Gerolamo Giovannini da Firenzuola, pubblicava il Discacciamento de le nuove lettere inutilmente aggiunte nella lingua toscana (l’unica sua opera che sia stata stampata in vita), un libello polemico contro la proposta di riforma ortografica avanzata da Gian Giorgio Trissino nell’ Epistola a Clemente VII di qualche mese prima.
[3] è un tipo di componimento poetico breve monorima, proprio della tradizione araba e poi di tutte le altre letterature islamiche, in primis la persiana e la turca. La radice araba <gh-z-l> indica “discussione”, “amore”. Gli argomenti affrontati sono infatti quelli amorosi, specialmente legati al tema dell’amore proibito, o erotici, bacchici, naturalistici (amore, vino, feste, natura) piegati spesso in chiave mistica. Stando alla brevità e al tema amoroso potrebbe venire paragonato al nostro sonetto