Letteratura slovena-La Controriforma-Proti Reformacija.

Letteratura slovena
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Parliamo del vescovo Hren, anche a Trieste, e Janez Svetokriški[1]. Si riferiscono a Krelj e Trubar. Lo sloveno ha avuto grande importanza nel periodo protestante. Con la Controriforma in Slovenia vince il cattolicesimo. Non poteva mancare in tutto ciò un riferirsi dei cattolici al lavoro dei protestanti, nella grammatica, nella lingua, nel lessico a anche nello stile. Vediamo il sacrum proptuarium. Nel periodo vige lo stile barocco in arte, in architettura, nelle chiese, nei dipinti, nello stile delle chiese. C’erano già racconti e cultura popolari, la tradizione orale era molto diffusa e ricca. La tradizione popolare assume un nuovo valore: viene trascritta. Ci sono testi religiosi, non ancora letterari nel vero senso della parola. Queste prediche non erano solo composte di pensieri etici e morali, ma prima di tutto da racconti. Venivano usati come esempi di vita buona o cattiva in cui si vive. Già nel Medioevo ritroviamo gli exempel (exempla). Già i titoli ci dicono trattarsi di un racconto. Lepa grešnica (La bella peccatrice) (greh = peccato). La scrittura è quella di Krelj. (apostrofo = puščalija) (šulmiki = s con aggiunta di h) (v’ l’apostrofo segnala le preposizioni) (fh = ž) (oferala = ozirala). Vediamo naštevanje, ripetizione delle azioni fatte dalla donna, enumerazione. Inu è in, congiunzione e, influenza di Primož Trubar, iniziatore di inu, che si appoggiò alla Carniola bassa (città di Lubiana). Ali nel senso di ampak, nel senso di antitesi (o contrapposizione). Usa due figure retoriche: ripetizione con un ritmo specifico e antitesi. Ampak e ali qui sono sinonimi. Veidila e leipa sono elementi del dialetto di Trubar. Pershone è del dialetto della zona di Svetokriški. Roshenkranz (Rožen Kranz) è un germanismo. Le parole che si riferiscono a persone e istituzioni si scrivono in maiuscolo. Oggi zenò lepa (molto bella) allora silnu leipa. Bogaboyezha = timorata di Dio. La struttura interna delle prediche era molto razionale. Ker, allora kir (perché). Nikar vshe de bi Boga molila, ampak de bi liudje nio molili… (non andava in Chiesa per pregare Dio ma per farsi pregare dalla gente). Che la gente la guardasse e la pregasse. Vfe skusipo Cerkvi oferala = si guardava attorno. Quando parla del seno scoperto c’è un’iperbole. (Abbiamo gradazione, iperbole).

Roshenkranz = rosario. Abbiamo una metonimia (gli occhi per lo sguardo). La negazione (non ha mai smesso di guardare [i giovani]).

Nespodolnosti = immoralità. Ali sa tu nej marala = non badava a questo.

Tipico stile barocco.


[1] Tobia Lionelli.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.