Il caso della Lombardia.
La Lombardia fu la regione che più risentì della spinta riformatrice dell’impero (asburgico). Personaggi importanti dell’Illuminismo lombardo furono i fratelli Verri che fondarono l’Accademia dei Pugni che a sua volta diede vita alla rivista “Il Caffé”. Anche Giuseppe Parini fu riformatore, cauto, ma sicuramente critico nei confronti della nobiltà della sua epoca.
Gli illuministi al sud.
I personaggi di punta dell’elaborazione teorica meridionale in senso riformatore furono Ferdinando Galiani e Antonio Genovesi. Tuttavia, le elaborazioni di costoro non ebbero seguito nella società come invece successe al nord in virtù di un maggiore sviluppo economico e sociale.
Beccaria e il diritto di punire.
Beccaria fu il maggiore esponente dell’Illuminismo italiano. Autore di Dei delitti e delle pene egli si opponeva alla tortura e alla pena di morte. Secondo Beccaria lo Stato nasce da un contratto il cui scopo è: “la massima felicità divisa nel maggior numero”.
Il diritto di punire quindi serve a preservare la società da coloro che le arrecano danni, tuttavia le punizioni devono essere commisurate al danno. Per Beccaria, inoltre, ci deve essere l’uguaglianza di fronte alla legge a dispetto del ceto sociale di provenienza. Beccaria, dunque, propone una completa laicizzazione del diritto penale, ovvero il delitto non poteva essere considerato un peccato, ma come un danno sociale e la pena non un’espiazione, ma un risarcimento.