Mafia Capitale, l’ultimo case study.

Roma e mafia capitale
Roma e mafia capitale

Insomma, alla fine tutti d’accordo nel dire che Marino e la sua giunta si sono rafforzati. Il PD incassa, la ‘ggente ingoia. Marino è la faccia pulita del partito. Una faccia non molto espressiva, ma comunque da giocare in sicurezza.

Che ci fossero dei problemi di criminalità organizzata a Roma, un problema di colletti bianchi criminali a Roma, non era un mistero per nessuno. Tuttavia, i collegamenti e le scoperchiature dei calderoni di questi ultimi giorni fanno riflettere. Per la tempistica, ma anche per i contenuti. E per tutto quello che, dalle indagini, rimane fuori. Come già osservato, Tor Sapienza sta a Mafia Capitale come Renzi a Berlusconi… L’intercambiabilità di tutto e tutti è il tratto caratteristico dei nostri tempi.

Dice molto bene Aldo Giannuli, intorno a certe figure immarcescibili del nostro panorama socio-politico. Tuttavia, non è ancora il momento di sbilanciarsi, per Giannuli, intorno al consueto quesito: cui prodest? E, ancora, giuste un sacco di osservazioni di Contropiano, di un paio di giorni fa:

I magistrati che hanno avviato la clamorosa inchiesta sull’intreccio tra malavita, politica e affari nella Capitale, hanno chiamato questa operazione “Mondo di mezzo”. La denominazione è stata mutuata dall’intercettazione di un boss della fascio-malavita che così definiva la propria “posizione di rendita”. Ci sono quelli che stanno sopra e quelli che stanno sotto, nel mondo di mezzo ci sono quelli chiamati a fare il lavoro sporco a favore del “mondo di sopra” a tutto discapito di quelli di sotto. Sintesi perfetta, ancorché involontaria, del ruolo storico dei fascisti: braccio armato dei padroni (un secolo fa i latifondisti e poi gli industriali, oggi palazzinari e finanzieri).

Osservazioni corrette puntuali e, tuttavia, non esaustive. Perché il tanto evocato, da Contropiano, mondo di sotto, a mio avviso non si muove perché, probabilmente, con quello di sopra è molto più simile di ciò che noi immaginiamo. Magari qualche inchiestina sul mondo coop andrebbe anche fatta, per non ricadere nel solito qualunquismo del gridare allo scandalo visto che sono tutti uguali. In effetti, questo fondamentale tassello, sulla stampa cartacea e offline, manca del tutto.

Molto giusto anche ciò che ho sentito dire stamattina al pentastellato Di Maio, che non vuole sentirsi dire – assolutamente ! – che la pulizia la farà il PD che è parte coinvolta nella fetenzia. Ha ragione da vendere. Ma in Italia la ragione non vale un cazzo, come sapete.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

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