Il passato coloniale italiano è stato rimosso. Va inteso nel senso freudiano del termine. In seguito a un trauma. Il trauma è stato la fine dell’impero coloniale. La brusca interruzione del rapporto tra l’Italia e il continente africano. L’Italia non fu travolta dal movimento anticoloniale, ma dall’esercito britannico. La dinamica della perdita delle colonie è più simile a quelle della Germania (nella Prima guerra mondiale) e del Giappone.
Le navi bianche dal 1942 al 1943 trasportarono 30000 coloni italiani in patria. L’ultimo fotogramma della colonizzazione italiana fu quella degli ascari rimasti al loro posto e la società colonizzata sottomessa. Le ribellioni dei colonizzati sono precedenti alla caduta dell’impero e tuttavia sono quelle delle navi bianche, facendo degli italiani delle vittime.
Nel 1969 Gheddafi tenterà di recuperare il tempo perduto aprendo una forte polemica con gli ex colonizzatori. C’è da dire che la storia della resistenza libica è una storia di una pesante sconfitta storica che culmina con l’impiccagione di Omar al-Muktar. L’operazione di Gheddafi, con la richiesta di riparazioni, voleva fare i conti con quella sconfitta e la mancanza di una lotta anticoloniale recente. Per capire anche la cronaca politica e la storiografia bisogna riferirsi alla nostra storia coloniale, con la sua grande specificità.
Sui vantaggi economici dell’Italia. L’Italia era un nano economico. Per l’Italia le colonie furono una zavorra. Non fu, l’avventura coloniale, una questione di consenso interno, ma forse dettata più da considerazioni geopolitiche. La questione della sottolineatura degli italiani buoni colonizzatori fu portata avanti dal Comitato per la documentazione dell’opera dell’Italia in Africa.
All’interno del fronte colonialista c’era molta varietà di posizioni.
In Libia la linea di demarcazione non è razziale, ma religiosa. Diverso il caso del Corno d’Africa in cui conta il colore della pelle. La focalizzazione sui rapporti interrazziali riguarda i rapporti eterosessuali. Ci sono anche rapporti omosessuali, ma vengono esclusi, messi nell’oblio. Il rapporto tra Dante Odorizi e Osman Mohamed, per esempio. Lo Stato interverrà quando Odorizi si suiciderà lasciando tutti i suoi beni a Osman. Il tema dei meticci è limitato al Corno d’Africa.
Il madamato, forma di convivenza tra italiani e indigeni, diventa illegale nel 1937.
Nel domoz c’è un aspetto di reciprocità che non risalta nel racconto di Montanelli. Gli italiani si appropriano del domoz, ma non ne rispettano i canoni, la colpa è del colonizzato, non del colonizzatore.
Le donne non vanno viste solo come vittime, il domoz è spesso uno strumento usato dalle donne per sfuggire alla oppressione familiare. Però la cosa non funziona nella società coloniale: i figli non sono riconosciuti, la donna non viene accolta nella comunità dell’uomo e viceversa. Il sistema razzista non permette alle coppie di inserirsi in nessuno dei due contesti di origine.
Montanelli, come molti occidentali, applica una morale geografica, laddove in certi luoghi la morale viene sospesa.