Il mito della corruzione, altro esempio di pensiero unico.
I problemi dell’economia italiana, dicono, sarebbero in buona parte dovuti all’alto tasso di corruzione presente in tutti i gangli della nostra società. Certamente la corruzione non aiuta, ma vediamo più da vicino questa cosa.
La questione, per i politici attuali, ha o deve avere una dimensione morale, non politica. I richiami alla questione morale, per chi ci crede ancora, ovvero per chi crede che in una società dove si compra e si vende tutto possa esistere una “morale” che non sia quella mercantile, è la dimensione unica con cui si affronta il problema. Tuttavia, la questione non è morale, ma prettamente politica. I democristiani venivano chiamati forchettoni, perché “mangiavano” come dei dannati, c’erano fenomeni di corruzione importanti dallo scandalo delle banane in poi, ma l’economia, nonostante tutto ciò tirava, eccome. Spiegateci voi “moralizzatori”, allora, il perché del fenomeno.
Il mito degli aiuti alla natalità.
La bassa natalità in Italia, dicono, sarebbe dovuta alla mancanza di aiuti economico-sociali alla stessa. Aiuti di vario tipo, economici, di servizi sociali. Spesso si fa l’esempio della Francia (sic!).
È innegabile che delle adeguate politiche sociali aiutino certi ambiti della vita, tuttavia i nostri nonni non avevano nemmeno la pensione eppure fecero molti più figli di noi….
Vorrei capire come. C’erano delle aspettative diverse? La vita era meno…materialista e consumista?
Appare chiara, semmai, la volontà di monetizzare, per tutti noi figli del “post-moderno”, anche questo aspetto così importante della vita umana, cioè quello della procreazione. I cittadini chiedono un riconoscimento economico e mercantile (soprattutto) al loro ruolo di cittadini. In una società basata sul denaro l’unico metro di paragone dell’efficienza del funzionamento della politica e del sociale sono i …..soldi.
Quello che segue, invece, non è un mito, ma la dimostrazione del fallimento del sistema scolastico italiano.
[...] le cui solidissime radici terranee e il cui cuore generoso e altruista sono il più grande fortilizio resistenziale contro i poliorceti apolidi del turbomondialismo cosmomercatista. Insomma, attaccano il populismo, in realtà odiano il popolo. Sono i demofobi dell’aristocrazia finanziaria turbomondialista e iperclassista senza frontiere. [...] Opliticamente pronti per sgominare insieme i malefici turbomondialisti, che stanno distruggendo l'Italia per cui nonna Rita e la sua generazione hanno dato tutto. Tremate, turbocapitalisti apolidi! [...] Esatto. I Mercati altro non sono che la personificazione metafisica della volontà delle classi dominanti liquido-finanziaria e dei loro fidi servitori. Avere contro i Mercati? Si sta procedendo nella giusta direzione.
“Legge di bilancio, i mercati hanno già i fucili spianati: «Il governo gioca con il fuoco»” (Il Manifesto). Servilmente in ginocchio dinanzi ai Mercati. Si dilettano a fare gli antifascisti in assenza di fascismo per non essere anticapitalisti in presenza di capitalismo.
È giunto il momento di riappropriarsi di Antonio Gramsci. Liberiamolo dalla Sinistra […]
[…] Antirazzismo in assenza di razzismo. L’ultima arma di distrazione di massa
Torino, apre il primo bordello con bambole gonfiabili d’Italia. Procede senza posa la disumanizzazione dei rapporti umani in nome del progresso tecnocapitalistico.
Cosa è successo in Italia per meritarci tutto questo?
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