di Sergio Mauri
Norme redazionali (Edizioni Università Trieste, EUT).
La citazione è una parte di testo che potrebbe anche non esserci poiché il senso logico di quanto scritto non dovrebbe cambiare. (Mai usare gli Autori Vari).
Idem/eadem: si usa quando le opere sono sempre dello stesso autore; idem per il maschile; eadem per il femminile.
Ibidem: quando la 2^ nota si riferisce sempre alla stessa opera e autore, per le stesse pagine come nella nota 1^.
Ivi: se cito pagine diverse in una stessa opera.
Etc. nelle versioni più vecchie, ecc. nelle versioni più recenti.
L’aggettivo rettore va in minuscolo, Rettore va in maiuscolo quando si cita l’assoluto, l’istituzione.
Punti di sospensione: sempre 3. Le parentesi () le uso per inserire informazioni secondarie, superflue. Le parentesi [ ] sono parti omesse. I trattini si usano per gli incisi e in sostituzione delle parentesi.
Spesso troviamo i libri attraverso il curatore del libro stesso. Petrocchi è stato il primo a pubblicare Dante, come curatore, e l’edizione è diventata la capostipite di tutte le edizioni moderne.
Se per esempio lavoro sul Convivio: devo innanzitutto vedere, considerato che sto facendo un lavoro filologico-critico, quale edizione ho sottomano. Meglio un’edizione critica o addirittura un manoscritto. È un trattato filosofico, un’opera incompleta di 4 trattati su 15 progettati. Forma prosimetrica che, cioè, mischia canto e prosa. Vado in enciclopedia dantesca, guardo l’autore della voce e l’anno della stessa. Poi vado a vedere la parte del commento filosofico di Porro che abbiamo online. Infine, vado a vedere la schematizzazione del Convivio (scheda presente online).