Demolita nel III° secolo a.C. Per ordine del Primo Imperatore, fu ricostruita nel corso del 1° secolo a.C., fu tenuta di volta in volta dai cinesi e dai barbari secondo le oscillazioni della potenza dell’Impero nei settori limitrofi alla Grande Muraglia. Nell’anno 1000 era designata col nome di Yen-ching, la “Capitale della Rondine”. Dal 1268 al 1272 Kublai Khan edificò la propria capitale a nord della città vecchia. Ed è questa città, sostanzialmente mongola, che formò il nucleo della metropoli attuale il cui aspetto deve molto alla megalomania dei Ming.
L’insieme architettonico più impressionante di tutta la Cina e di Pechino certamente, è la Città Proibita. Essa è un immenso rettangolo (un chilometro per 786 metri di larghezza) che si trova al centro della città di Pechino e rompe la prospettiva nord-sud. La Città Proibita, residenza privata degli imperatori, si trova incastrata nella Città Imperiale, secondo rettangolo d’una superficie più considerevole ancora incassato in un altra cinta. Il tracciato complessivo data circa 700 anni. All’interno vi sono laghi e colline che formano un parco noto come “Palazzo d’inverno”; esse si stendono tra i bastioni della Città proibita e quelli della Città Imperiale.
Concludendo, l’anima cinese si è sempre espressa con grandiosità, perfezione tecnica e una potenza che nasce dalla sicurezza e dalla disciplina dell’ispirazione. Queste sono le qualità che hanno sempre contraddistinto l’arte della Cina.
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