Nella situazione sociale e politica a cui siamo arrivati è difficile esprimere univocamente il proprio pensiero, visto che si intrecciano qui diversi piani di discussione.
Tuttavia, rispetto ai ragionamenti di Zorzetto, Montanari e Falcone, di “Alleanza Popolare per la Democrazia e l’Eguaglianza” mi sento di affermare quanto segue:
Premessa 1: non riesco ad accettare il feticismo verso la Costituzione. Non fermiamoci troppo alla Costituzione che è storicizzata anche se continua a rappresentare un punto di riferimento. Si dovrebbe provare ad andare oltre.
Alt! Di quale Costituzione parliamo? Furbamente non si dice.
Esistono, purtroppo, “diverse” Costituzioni o versioni della Costituzione, coesistenza tipicamente italica, peraltro. Nella confusione si annacqua ogni responsabilità.
Quella attuale è stata abbondantemente emendata rispetto a quella originaria, con la fattiva collaborazione di chi doveva difenderla o apportare delle – eventuali – modifiche con molta più cautela.
Che l’Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro non gliene frega molto a nessuno, visto che, in regime capitalistico, non è possibile salvare il lavoro a scapito dei profitti degli investitori. Il fatto che l’Italia non ripudi la guerra non può avere come risposta la richiesta dell’applicazione della carta costituzionale, visto che l’Italia ha necessità di non applicarla. Questa non è una contraddizione della classe dirigente, ma in seno al popolo!
Un’ultima cosa prima di procedere. Quarant’anni fa, ricordo, c’era un gruppo politico che pubblicava un giornale “La resistenza continua“, nel quale sosteneva che la Costituzione non fosse applicata, eccetera. Un tema non nuovo. In questo senso nemmeno molto originale ripescarlo.
Premessa 2: non credo che i politici del centrosinistra siano dei “bravi ragazzi”. Quelli del PD poi…
Premessa 3: sono d’accordo, il problema della sinistra non è semplicemente Renzi, come prima (non) è stato Berlusconi!
Premessa 4: le molte anime della sinistra che dovrebbero convergere nel progetto, come è già stato per Rifondazione o per la famosa Sinistra Arcobaleno e Rivoluzione Civile, sono l’ipoteca scissionista e distruttiva assicurata. Non servono sommatorie di sigle, ma un progetto che riesca a fare sintesi, omogeneizzare, coagulando attorno a sé le persone. Esattamente il contrario.
Premessa 5: non credo che la legge elettorale sia una priorità…
Premessa 6: …anzi, credo che un soggetto politico che abbia voglia di radicarsi seriamente nel territorio non veda necessità di costruire subito un cartello elettorale per far eleggere i propri rappresentanti. Il mondo è pieno di esempi di gruppi di persone o soggetti sociali che contano a prescindere dalla loro diretta presenza nelle istituzioni o in Parlamento.
Premessa 7: sul resto posso concordare, in linea di principio, e posso anche impegnarmi a votare una lista di questo tipo, se….
Premessa 8: si parla di modello economico da applicare, di immigrazione (cos’è e come gestirla), chiusura degli anni ’70 (purtroppo non ancora chiusi…), movimento. Si, proprio quello che ultimamente si è fatto vedere al G20 tedesco! E di guerra, in modo serio.
Prime conclusioni: è un programma talmente responsabile e privo di parole d’ordine antisistema (anzi punta al suo sostegno) che rischia di deflagrare alla prima uscita politica ufficiale, ancor prima che elettorale. Non riesce – secondo me – a cogliere i temi emersi negli ultimi 20 anni, e specialmente negli ultimi 10. La crisi finanziaria globale deve essere colta almeno al livello in cui è stata colta dalla massa della popolazione che l’ha subisce e continua a subirla. Bisogna, inoltre, usare con molta cautela l’argomento Costituzione e Istituzioni che rischiano (se non maneggiati bene) di ritorcersi contro i proponenti, visto che possono essere recepiti come un discorso conservatore. Gli italiani, oggi, certamente non sono rivoluzionari, ma stanchi delle chiacchiere e molto delusi dalla classe dirigente, si. Quando si sarà colto questo, metà strada sarà stata fatta!
Un ultimo esempio prima di chiudere veramente. In questi giorni il vecchio Berlusconi stà ri-uscendo allo scoperto proponendo e promettendo l’inverosimile: in pensione a 57 anni e le minime a 1000 €! Cazzate degne di un piazzista, ma tuttavia geniali, con quel tanto di carica antisistema, antipareggio di bilancio e di scoreggie in faccia all’Europa! Ecco dove l’Alleanza Popolare rischia di arenarsi!
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