Obama e Franklin Delano Roosevelt.

Obama
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Fonte: Lenin’s Tomb, Polizeros.com. [Traduco dall’inglese]

Ero convinto che avremmo avuto una rivoluzione negli USA e decisi di esserne il leader e di prevenirla. Anche io sono un uomo ricco e ho lavorato con persone come voi. Decisi che mezza pagnotta fosse meglio che niente – mezza per me e mezza per voi e nessuna rivoluzione” – Franklin Delano Roosvelt

Morale della storia: se volete veramente che Obama sia come Roosvelt, minacciatelo con una rivoluzione.

Comunque, gli USA non sono vicini ad un evento rivoluzionario e nemmeno pre-rivoluzionario come era durante la Grande Depressione. Una cugina una volta mi disse che – quando lei e suo marito, militare, ritornarono negli Stati Uniti dopo diversi anni passati in Cina, all’inizio della Grande Depressione – gli amici dissero loro di sistemarsi nel D.C. percè avevano paura ci fosse stata una rivoluzione nella West Coast.

Molto di questo fervore rivoluzionario fu propagato dai militanti sindacali che avevano degli organizzatori socialisti e comunisti e quindi trovarono degli uditori ricettivi. Ma c’è ben poco di questa azione e solidarietà di massa negli USA oggi. Potrebbero esserci se le condizioni economiche fossero realmente pessime? Forse, ma probabilmente emergeranno in forme assai diverse da quelle di un tempo. Dubito che potrebbero sorgere ancora dai sindacati poichè essi oggi non ne hanno i numeri e il peso.

Obama non ha bisogno di persuadere o minacciare di diventare un Roosvelt. E, in verità, che parte della sinistra ha comunque il potere di minacciarlo? L’economia ha bisogno di uno stimolo molto forte e Obama pianifica maggiori spese nelle energie rinnovabili, nelle opere infrastrutturali e nel settore educativo. Questo creerà molti nuovi posti di lavoro, proprio come fece Roosvelt coi suoi programmi di lavori pubblici.

Il che si riferisce interamente al tema che ho menzionato prima. Se un cambiamento avviene negli USA, quasi certamente non sarà come in precedenza, con larghe masse di persone che protestano nelle strade. La sinistra commette un errore guardando alle proprie presunte e passate glorie tentando di usarle come uno schema per il domani. Il mondo oggi è de-centralizzato e si muove molto più velocemente. Manifestate contro una fabbrica in Ohio e il proprietario si sposterà in Asia. Iniziate un boicottaggio nazionale e l’opposizione ha siti internet, liste di servers, pubblicità e portavoce che vi confutano uno o due giorni dopo.

Il capitalismo e la destra si reinventano continuamente. Karl Rove fu un genio in questo per anni, immaginando come appellarsi ai votanti presentando visioni conservatrici in nuove confezioni. La sinistra troppo spesso non lo fa. Essa invece tenta di fare come nella Russia di Lenin o durante gli scioperi americani degli anni ’30 o durante il periodo delle proteste contro la guerra o o per i diritti civili negli anni ’60 il modello di ciò che ha da essere fatto in futuro. Ma il mondo è cambiato, nuove tattiche sono necessarie.

 

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 con Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023 e con Amazon Kdp nel 2024.

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