Olimpiadi, la madre di tutte le minchiate.

Virginia Raggi
Virginia Raggi

Insomma, non siamo ancora contenti dello scippo dell’EXPO (parecchi milioni di debiti rimasti sulle spalle del contribuente italiano), operazione densa di speculazioni ed intromissioni della criminalità organizzata, che vogliamo subito metterci sulle spalle un altro debito. Complimenti! E’ proprio vero che l’Italia è come un figlio drogato: più soldi le dai e più ne spende! E alla fine: ponti a metà, strade coi buchi, opere inutilizzate, tagli alla sanità….. Ri-complimenti!

I giochi invernali di Torino 2006 hanno lasciato debiti per 800 milioni di euro che stiamo ancora pagando. Eccettuata la metropolitana, mi sembra che di opere inutili ormai ne abbiamo abbastanza, da quelle parti. Ma forse il contribuente italiano non lo sa…

Inoltre, abbiamo appena avuto il terremoto in centro Italia. Dopo qualche dichiarazione finta sui tempi brevi, stiamo capendo che la ricostruzione avrà tempi lunghi se non lunghissimi, con lo Stato che cerca di defilarsi portando la cosa per le lunghe. Se avete notato, se ne parla sempre meno, e la questione sta scivolando (come per L’Aquila) in fondo alla lista delle priorità del governo.

Brava Virginia Raggi, allora, ad aver detto no all’ennesimo scempio che si sarebbe consumato ai danni di un paese già molto provato. Chi critica la Raggi (la solita cordata PD-orfani di Berlusconi) sta dalla parte sbagliata, quella dei palazzinari e del capitale finanziario.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

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