di Sergio Mauri
L’idea che mi son fatto dell’omicidio Nemcov, del 2015, è un’ipotesi, una mia ipotesi, non ancora validata da prove.
Tuttavia, guardando un po’ le TV, leggendo i giornali e cercando di decodificare le mosse politiche dei dirigenti dell’area geopolitica in cui vivo, quella occidentale, posso dare un primo senso ai miei pensieri.
Putin sta sulle palle un po’ a tutti gli occidentali e agli americani in particolare. Certo, dalla Siria all’Ucraina, noi occidentali abbiamo scatenato o contribuito a scatenare l’inferno con doppio intento di creare il caos e sputtanare il presidente russo e, alla fine provocarne la caduta.
Ma attenzione: il popolo russo è compostamente dalla sua parte. E Putin mai e poi mai si sarebbe avventurato in una cosa del genere, il cui risultato sarebbe stato quello di farsi fare il mazzo dalla stampa mondiale.
Però… se invece l’operazione fosse stata messa a segno da quella parte di establishment russo che si sente colpito negli interessi economici (calo del prezzo del greggio ecc…), con l’obiettivo di scaricare Putin, allora la cosa starebbe in piedi e pure molto seriamente.
Insomma, si ritorna da dove abbiamo cominciato: Putin è il vero obiettivo sull’operazione, è lui che deve essere eliminato.
Il plot appena enunciato, potrebbe essere riproposto bene anche nel caso di Elvira Vikhareva, anche se si tratta di un avvelenamento non andato a buon fine. Dal mio modestissimo punto di vista, Putin non ha alcun interesse a calcare la mano proprio ora con tutti problemi che ha. In ultima analisi, fermo restando che l’obiettivo rimane Putin, anche questo fatto di cronaca sarebbe interpretabile come un messaggio, mafioso, al presidente russo.
Be the first to comment on "Cosa penso dell’omicidio di Boris Nemcov e dell’avvelenamento di Elvira Vikhareva."