Nel mondo, indipendentemente dal tipo di regime politico, le burocrazie si stanno estendendo. Questo a prescindere dalle intenzioni e dichiarazioni dei governi. Il processo è in atto perché lo Stato deve provvedere ad una cospicua serie di attività, interessi e provvidenze di cui altri non si possono occupare. Apparati di questo tipo non sono facilmente governabili. La burocrazia, infatti, rallenta le decisioni dall’alto verso il basso, tanto che a causa di regolamenti, competenze, decisioni, ammissioni di legittimità, ciò che era il tema iniziale della richiesta si può modificare totalmente fino a quando essa raggiunge l’organo periferico preposto, vanificandone il presupposto. Senza poi contare che, oltre all’ingorgo delle informazioni, vi è una scarsa, se non assente, comunicazione tra uffici. Inoltre, ad ogni passaggio di mano della richiesta, essa subisce deformazioni, a volte lievi, a volte significative. Poi, negli uffici pubblici non è uso comune assumersi delle responsabilità o accettare dei rischi. Il rimpallo delle questioni e delle conseguenti scelte applicative sono anzi la regola fondante le burocrazie. Ancora, abbiamo i problemi inerenti disonestà ed incompetenza. La seconda, a tutti gli effetti è assai più grave della prima, poiché paradossalmente una tangente ha il potere di sbloccare una situazioni di stallo mentre l’incompetenza ha conseguenze disastrose sul sistema. Detto questo, una possibile cura all’incompetenza, potrebbe essere rappresentata dal una sostenuta mobilità del personale. Oltre a ciò, quando un’amministrazione cresce molto ed in fretta, il rischio è quello del caos, dove incompetenza e sovrapposizione di azioni possono creare vere e proprie sciagure. In aggiunta, i burocrati, al contrario dei Potenti, rimangono in carica molto a lungo, dettando di fatto molto spesso, l’agenda ai primi, grazie alla conoscenza minuziosa dell’ambiente dove operano. Essi dovrebbero aiutare i Potenti nello svolgimento dei loro compiti, ma sono veramente intenzionati a farlo? Come se non bastasse, l’ampiezza della burocrazia e la parcellizzazione dei compiti da essa espletati, rende facile l’omissione e l’omertà necessarie a trasgredire o bloccare gli ordini dall’alto (una specie di resistenza passiva).
La burocrazia, pertanto, ha una sua autonomia che le permette di adattarsi e sopravvivere a qualsiasi forma di governo. Il tipo di atteggiamento di coloro che sono impiegati nelle amministrazioni è di tipo conservatore, tende, quindi, non solo a perpetuare le proprie funzioni ma soprattutto ad accrescerle. È indubbio che la burocrazia sia in grado di imporre le proprie regole ai Potenti divenendo, a sua volta, una potenza. A supporto di questa tesi basterebbe rivedersi la storia dell’Unione Sovietica.
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