I temi non sono certamente quelli dell’IMU o della legge elettorale o di chi deve essere il presidente di Camera e Senato. La legge elettorale andrebbe certamente cambiata. Nemmeno i diritti civili sono così prioritari, ormai, nella situazione in cui ci troviamo. Sono, questi, tutte cose che ci aiutano ad arrivare a domattina, mentre l’Italia necessita di un progetto per i prossimi 50 anni.

Il tema è quello di una classe dirigente che non si trova. E’ già un tema molto più serio dei precedenti. Una clsse dirigente degna di questo nome deve dare risposte su come riguadagnare competitività per il paese, nei confronti di colossi economici globali che di vantaggi competitivi ne hanno a frotte. Devono rispondere di come affrontare l’urto dell’Asia, di come gestire la competizione degli USA che hanno dei costi manifatturieri che sono quasi la metà dei nostri, di come rapportarsi ad un colosso come la Germania che, obiettivamente, sta fagocitando economicamente l’Europa. Una classe dirigente degna di questo nome deve avere questa priorità, non altre. Questa priorità significa dare una risposta al quesito: come diamo da mangiare a 60 milioni di persone?

La cosa che veramente mi rattrista di più è che gli italiani che votano lo fanno ormai per protesta, come lo fanno per lo stesso motivo quelli che nemmeno escono di casa per farlo. E tuttavia ritornano sempre a parlare delle solite cose….legge elettorale, tagli di qua e tagli di là, IMU….