Gli stranieri residenti in Italia contribuiscono in modo significativo all’economia nazionale. Secondo il Rapporto annuale 2023 della Fondazione Leone Moressa, i 2,4 milioni di lavoratori immigrati presenti nel paese generano un valore aggiunto di 154,3 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 9% del prodotto interno lordo (PIL) italiano. Dettagli del Contributo Economico:
- Popolazione Straniera: la popolazione straniera in Italia si attesta a circa 5 milioni, pari all’8,6% della popolazione totale. Gli stranieri hanno un’età media di 35,3 anni, rispetto ai 46,9 anni degli italiani, contribuendo così a un bilancio demografico più favorevole.
- Settori di Occupazione: i lavoratori stranieri sono prevalentemente impiegati nei settori dell’agricoltura, edilizia e servizi. In particolare:
- Agricoltura: 15,7% del valore aggiunto.
- Edilizia: 14,5%.
- Servizi alla persona: 30% degli occupati stranieri.
- Tasso di Occupazione: il tasso di occupazione degli stranieri è del 60,6%, superando leggermente quello degli italiani (60,1%) dopo la flessione dovuta alla pandemia.
Impatto fiscale.
Nel 2022, i lavoratori immigrati hanno dichiarato redditi per 64 miliardi di euro e versato circa 9,6 miliardi di euro di IRPEF. Questo contribuisce a un saldo positivo tra entrate fiscali e spesa pubblica per i servizi sociali.
In conclusione, il contributo degli stranieri al PIL italiano è significativo e crescente. La loro presenza non solo sostiene l’economia ma è anche cruciale per affrontare le sfide demografiche del paese. Con una popolazione in invecchiamento e una forza lavoro in diminuzione, gli immigrati rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro dell’Italia.