di Sergio Mauri
•Rapporti sintagmatici (in praesentia e retti dalla congiunzione e) basati sul principio della linearità del significante[1]. Quelli che intercorrono tra gli elementi che si succedono nella frase, distinti dai rapporti associativi o paradigmatici che intercorrono tra elementi che possono occupare lo stesso posto nella frase: data la frase ‘il cavallo bianco corre sul prato’, tra il e cavallo, tra cavallo e bianco eccetera intercorrono rapporti sintagmatici, mentre tra il e un, tra cavallo e somaro, tra bianco e nero ecc. intercorrono rapporti associativi o paradigmatici.
•Rapporti associativi (in absentia e retti dalla congiunzione o) basati sulla trama/serie mnemonica e virtuale della lingua: uniscono due o più termini accomunati dalla condivisione del morfema lessicale (giornale, giornalista, giornalismo), oppure del morfema derivazionale (giornalista, macchinista, velocista, ecc.), oppure del campo semantico (carta, notizia, scrittura ecc.).
Per fare un esempio di rapporti sintagmatici e associativi ricordarsi delle colonne di un tempio.
La linguistica sincronica si occupa di fatti linguistici considerati in un dato momento. La linguistica diacronica studia le lingue secondo il loro divenire nel tempo.
[1] Anche: si basa su due o più termini egualmente presenti in una serie effettiva.