La Costituzione è oggi quella del pareggio di bilancio. La Costituzione è già stata abbondantemente stuprata. Con limitate reazioni, in questi decenni. I diritti del lavoro non seguono le carte costituzionali, ma i rapporti di forza tra capitale e lavoro. Poi le cose vengono aggiustate o adattate da chi comanda, da coloro che detengono il potere. Se abbiamo fatto dei passi da gambero, negli ultimi decenni, non è stato per un errore di prospettiva, poiché la prospettiva è quella della valorizzazione del capitale e questa andava tutelata a prescindere dal dettato costituzionale. I fatti sono sempre più forti delle parole e della carta stampata.
E chi doveva tutelare la Costituzione nata dalla Resistenza, che cosa ha fatto? Ha tutelato la propria posizione all’interno dell’organigramma del sistema (capitalistico) italiano. Tutti tengono famiglia, tutti hanno “il diritto” di essere dei bravi consumatori. Questo è il sistema, le sue regole, il suo alfa e il suo omega. Non sottostarci significa morire. E nessuno ha il coraggio di certe scelte, soprattutto alle nostre latitudini. O sei dentro o sei fuori, ma quando sei fuori (ed in cuor nostro tutti lo sappiamo e scontiamo questo timore) sei un cane abbandonato ad una penosa agonia umana ed esistenziale.
Nella scelta tra il si e il no il sistema si è tutelato: ha creato due facce della stessa medaglia. Ha rimesso in campo, infatti, dei personaggi come D’Alema (quello della guerra in Jugoslavia e di Ocalan, tanto per dirne due) e alcuni bonzi sindacali. Una mossa che definire indecente è un complimento.
Con il cuore voterei no; con il portafoglio voterei si; con la testa non andrei a votare. La questione è che si, certo, sarebbe importante dare un segnale di opposizione andando a votare no. Tuttavia, non sarebbe la prima volta che i risultati di un referendum andrebbero disattesi. E allora? E allora ciò che veramente manca in Italia non è l’andare come vitelli al macello a far la fila per votare in un referendum uscito dal cappello di chi gestisce il Potere, è una mobilitazione sui temi fondamentali, dal lavoro all’istruzione, dalla sanità alla questione della crescente emarginazione sociale. Questo manca, il resto è fuffa.
Il resto è l’ennesima false flag all’italiana.
Be the first to comment on "Referendum prossimo venturo."