Una volta tanto sono d’accordo con D’Alema. Non mi piace il suo cinismo, il veleno sparso a volte senza senso, ma questa volta ha detto bene. Non solo Renzi è stato creato per mettere ancor più all’angolo il PD, anzi chi nel PD avesse una qualche intenzione di non continuare sulla strada montiana ( e D’Alema non è tra questi). Ha avuto l’appoggio di quella parte del centro-destra che pensava di scassare per sempre l’avversario storico, per quanto inciuciato. I meeting renziani a casa del mago di Arcore e in America, sono stati la preparazione di una montatura pazzesca. E inutile.
Chi è stato così intelligente da puntare su un cavallo che si presenta male anche fisicamente oltre che sul piano ideale? D’Alema ha ragione di avercela con i media che l’hanno costruito dal nulla, e con Ferrara, ospite di Repubblica TV che ha tirato la volata al sindaco di Firenze. Gli azionisti di riferimento di Renzi non hanno battuto ciglio sul suo passato democristiano e quindi mentendo sulla necessità di una svolta. Lo strampalato atteggiamento di Renzi sui temi politici più stringenti (dal nucleare, all’occupazione) che cos’era, uno scherzo per ammansire Vendola o mandare un messaggio all’accozzaglia della sinistra autodistrutta (Diliberto e magari anche Ferrero) che preme per un posto nel prossimo Parlamento?
Ha ragione D’Alema a prendersela con i giornalisti che gli hanno fatto del male, a Renzi, facendolo, in definitiva, perdere. Bruciandolo. Tuttavia, Renzi ha preso troppi voti e D’Alema e compagnia dovrebbero stare un pò più attenti e vedere la cosa come un campanello d’allarme. Se un tipo come Renzi riesce a fare il 40% di preferenze, allora vuol dire che il PD è un partito molle, veramente debole. E la sua impostazione politica liquida e leggera non fa sicuramente bene al partito.
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