L’elettorato di Trump è composto da poveri e cretini che hanno eletto un uomo politico ricco che li priverà, ancor di più, di quel minimo di assistenza sociale che hanno. Questo si dice del rapporto tra americani della working class / rust belt e la loro scelta elettorale. In buona parte questo è vero, ma non posso fare a meno di ricordare che, approssimativamente, la stessa cosa si diceva di Berlusconi e del suo elettorato, non volendo vedere che quel voto rappresentava pulsioni molto discutibili, ma concrete che dovevano essere affrontate. Dopotutto, ogni popolo ha diritto di sognare ciò che desidera e pagarne, poi, le conseguenze.
Certamente molte cose sono cambiate a livello interno, negli USA, se siamo arrivati a vedere uno come Trump alla Casa Bianca. La crisi economica e sociale sono serie e ci si affida a qualunque cosa pur di risolverle. Inutile dire che, nel modo di produzione capitalistico, non c’è risoluzione alcuna, poiché il modo stesso vive e si accresce grazie alle sue crisi, finché non trova la strada sbarrata da un altro sistema economico-sociale.
Un’ altra questione meritevole di sottolineatura riguarda la presunta amicizia di Trump con Putin e la presunta voglia di ritirarsi a casa dell’America. Non c’è pacifismo da parte del governo statunitense, tanto meno se ne riscontra qualche parvenza in Trump che, al contrario, è pragmatico fino al punto di usare le bombe per dimostrarlo.
Perciò: ….e meno male che Trump era amico di Putin….altrimenti eravamo già in piena guerra atomica!
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