Aron Driver, un prolifico sostenitore online dello Stato Islamico, già sottoposto ad un bando per la sua attività su Internet, sei mesi fa, è stato ucciso durante il suo arresto.
Era in possesso di due ordigni esplosivi, uno dei quali lo stava dando agli agenti che lo dovevano arrestare, per il sospetto che stesse organizzando un attentato.
Viveva in un piccolo sobborgo rurale, proveniva da una famiglia di militari ed era stato allevato come un cristiano. Era fisicamente e socialmente isolato. Tuttavia, nel corso degli anni, era diventato un sostenitore dello Stato Islamico. Da almeno sei anni era controllato in modo più o meno assiduo dalle forze di sicurezza canadesi.
La singolarità del caso Driver, risiede nel fatto che egli soleva discutere le sue posizioni con giornalisti e ricercatori (Amarnath Amarasingan, George Washington University). Considerava i leader islamici come generalmente ipocriti. Da notare che lo jihadismo di Driver era una cosa da tastiera, fino alla messa sotto controllo delle sue attività da parte del governo.
Lo stesso Amarasingan suppone che l’aver messo sotto controllo le sue attività on line da parte del governo, non abbia ottenuto altro risultato che il peggioramento delle sue relazioni all’interno della comunità jihadista online, rompendo le “amicizie” che era riuscito a costruirsi, isolandolo ancora di più e mettendolo con le spalle al muro.
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