di Sergio Mauri
La R.O. nasce negli anni della Seconda guerra mondiale in Gran Bretagna col nome di operations research coniato nel 1940 per problemi di stretta pertinenza militare. La sua prima applicazione riguardò l’installazione di radar per la difesa antiaerea. Dopo il 1945 è entrata nel mondo economico. Sotto il profilo storico la R.O. viene ricordata non solamente per quanto sopra accennato, ma per il ruolo primario che vi ha rivestito Alan Mathison Turing, matematico inglese. Durante la guerra, lavorando per l’intelligence inglese, contribuì in maniera determinante alla decifrazione del codice segreto dei nazisti, detto anche codice Enigma[1], per mezzo del primo computer elettronico programmabile, chiamato Colossus. Oltre alla realizzazione di Colossus si interessò allo studio della ricorsività[2] analizzando l’effettività del calcolo in termini di “macchine”. Turing definì una macchina ideale composta di un nastro potenzialmente infinito suddiviso in caselle, ognuna delle quali è vuota o ha impresso un simbolo che costituisce l’alfabeto della macchina. Le operazioni che la macchina può eseguire sono di due tipi: spostarsi per considerare la casella immediatamente alla destra o alla sinistra di quella in esame o cancellare o imprimere un simbolo. Dopo le operazioni, lo stato interno può rimanere invariato o essere modificato. Dunque, eccoci al concetto di macchina di Turing, cioè a un insieme di istruzioni in grado di calcolarla. Nonostante la semplicità dei mezzi queste macchine sono in grado di calcolare qualsiasi funzione calcolabile da un elaboratore elettronico.
Alan Turing si interrogò anche sulle connessioni tra intelligenza e calcolatori. Nell’articolo Macchine calcolatrici e intelligenza del 1950 egli propose di sostituire la domanda “le macchine possono pensare?” con questo problema: possiamo progettare una macchina che sia difficilissimo da identificare come tale in una conversazione “cieca”, in cui un interlocutore umano non vede con chi sta parlando e comunica solo per mezzo di messaggi scritti? Questa situazione è detta “test di Turing” ed è stata dibattuta con notevole interesse nell’ambito della ricerca sull’intelligenza artificiale.
Un altro capitolo interessante riguarda Frederick Taylor che introdusse la R.O. al fine di migliorare l’efficienza produttiva delle proprie fabbriche. In sostanza, quello che poi si sarebbe chiamato taylorismo, si basava sull’ottimizzazione dei tempi nei processi produttivi. I risultati di queste approfondite ricerche furono applicati in seguito anche da Henry Ford nelle sue industrie automobilistiche.
[1] La macchina Enigma fu creata nel 1923 dall’ingegnere berlinese Scherbius. Serviva a cifrare e decifrare messaggi. Enigma aveva le sembianze di una macchina da scrivere con due tastiere: una inferiore e l’altra fatta di lettere luminose che si accendevano ad ogni tasto premuto sulla tastiera. La sequenza delle lettere illuminate dava il messaggio cifrato (o quello in chiaro, se si batteva il testo cifrato).
[2] Capitolo fondamentale della logica matematica che si collega al concetto di algoritmo (prescrizione di tipo meccanico per la risoluzione di problemi tratti da un dato ambito). La funzione ricorsiva viene introdotta per delimitare la classe delle funzioni di numeri naturali computabili. Oltre alla logica matematica la ricorsività ha trovato applicazione anche in altri settori della matematica, come la soluzione del 10° problema di Hilbert, la ricorsività generalizzata e la teoria della complessità.