Con Tsipras molti di noi non hanno resistito alla tentazione di gridare alla rivoluzione. E’ naturale, umano. Dopotutto, da quanto tempo non si vinceva? Oggi, poi, si continua a vincere, magari con meno affluenza alle urne, e dopo aver parzialmente mollato sui diktat della Troika.
Su Corbyn, però, consiglierei di mantenere la calma e una certa sobrietà di toni, moderando il nostro (giusto) entusiasmo. E’ evidente che, dopo tanto tempo, il Labour ha un leader che è, al tempo stesso, un socialista e un attivista. E’ stato capace di galvanizzare piazze e militanti, mettendo all’angolo gli orrendi epigoni blairiani. Una cosa non da poco. Tuttavia, è anche il momento di mantenere la calma, perché la guerra politica è solo all’inizio e, non solo la destra, ma pure gli orrendi rimasugli del blairismo faranno di tutto per distruggere Corbyn.
Dobbiamo, inoltre, sapere che il potere istituzionale, politico e sociale della sinistra inglese (come più o meno in tutto il continente) è ridotto. Nondimeno la sobrietà e la calma vanno mantenute in virtù della forza che l’ideologia neoliberista riesce ancora ad esprimere su larghe masse di subalterni e non.
E’ necessario, alllora, non riporre le nostre speranze future su vittorie tanto desiderate quanto ancora insicure, bensì su un lungo e sistematico lavoro politico e reclutamento basati su chiari principi e coscienza delle sconfitte del passato e della loro eredità.
Be the first to comment on "Su Corbyn massima calma e sobrietà. Se non pessimismo della ragione."