Su Ralph Nader.

Ralph Nader
Ralph Nader, born on February 27, 1934, in Winsted, Connecticut, is a prominent American political activist, attorney, and author, renowned for his advocacy in consumer protection, environmentalism, and corporate accountability. He is often credited as a key figure in the consumer rights movement and has founded several influential organizations aimed at promoting public interest and safety.

Ralph Nader è un personaggio certamente singolare della scena politica americana. Nonostante il suo encomiabile attivismo per i diritti civili e dei consumatori che va a toccare, per forza, gli interessi delle multinazionali, ho l’impressione che egli non si discosti molto dall’ottica tutta capitalistico-americana del “self-made man”. Magari con quella punta di anarchismo che proietta un ologramma di autentica libertà sui personaggi che lo agiscono. Rimane, comunque, un uomo politico interessante col quale confrontarsi, ed è quello che fanno i commentatori dei siti citati come fonti. Ad un primo sguardo, direi che le considerazioni di questo commentatore (di Undemocracy, si svolge troppo su questioni di tattica, lasciando da parte le strategie e l’ampio respiro di cui la politica ha necessità. Forse, proprio perché tutto ciò oggi è una semplice chimera….]

Via: undemocracy.blogspot.com e Daily Kos.

Si, era decisamente da un anno che avevamo abboccato e sostenuto il male minore votando e sostenendo il male minore stesso, ma come passa il tempo e le illusioni si dissolvono e Obama sembra sempre meno soddisfacente ai progressisti, Nader sembrerà ad essi corrispondentemente migliore.

Dopo tutto Nader era sempre nettamente migliore nelle questioni di sinistra rispetto ad Obama, come Kucinich o molti altri, da un punto di vista, comunque, non più a sinistra di un progressismo coerente che io affermo coincidere col contemporaneo liberalismo.

L’opzione di votare per lui era concreta, come lo era l’obiezione che il farlo avrebbe distolto voti dal candidato Democratico. Contrariamente alle sue dichiarazioni, c’era e rimane ancora una percettibile differenza tra Repubblicani e Democratici. E questa differenza iniziò a diventare via via più dolorosa ogni giorno che passava. Ma né Nader né i suoi sostenitori meritano di essere denigrati. C’è in ogni caso uno scenario possibile nel quale io lo sosterrei (a Nader, n.d.t.) di nuovo, come già feci nel 2004 sebbene lo scenario non sia verosimile. I Democratici dovrebbero deludere più del previsto e i Repubblicani, contrariamente a tutte le aspettative, dovrebbero virare marcatamente alla loro sinistra. Ma questa è quel tipo di cosa che ci fa pensare (“mai dire mai”).

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.

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