Superare, da sinistra, la destra più a destra e il fallimento dell’estremo centro.

Sahra_Wagenknecht,_Hannover_2017
Sahra_Wagenknecht,_Hannover_2017

Fare un’incursione a destra, da parte di un’ala della sinistra tedesca, per fare….che cosa? Da Richard Seymour:

A wing of the German radical left, led by Sahra Wagenknecht of Die Linke, economist Wolfgang Streeck (unsurprisingly), and dramatist Bernard Stegemann, have decided that the vital task of the Left is to win over far right voters by offering tighter border controls.

What this concretely means is attacking Angela Merkel’s stance on borders from a position to her right. This has been Wagenknecht’s big idea for a couple of years now, and the fact that she has had little success in winning over the Linke rank and file to this project presumably explains the decision to launch a separate campaign.

Sarebbe, peraltro, moralista pensare che coloro che (i perdenti della globalizzazione) vogliono chiudere i confini siano razzisti. Stanno invece pensando ai loro interessi ….di classe.

The gist of it is that the “middle class”, “moral” left’s commitment to an abstract ‘open borders’ position is ineffectual moralising. Meanwhile the “materialist left” recognises that when open borders means competition for badly paid jobs, precarity and atomisation, the left must be for closed borders. There is no point, they say, in scolding the losers of neoliberal globalisation for being racist. First grub, then ethics.

Tuttavia, come ci spiega Seymour, la stessa affermazione iper-materialista della Wagenecht è semplicemente tratta dall’armamentario di destra:

This supposedly hard-headed materialist position is itself a moral fable. It has absolutely nothing to do with class analysis. The tropes evoked here — the hectoring middle class intellectual, the salt-of-the-earth racist worker — are drawn directly from the archives of right-wing populist moralism.

La storia della depressione economica che deriverebbe dalla politica dei confini aperti è, per se stessa, una panzana. L’affermazione secondo la quale la politica dei confini aperti sarebbe un’astrazione, è un’astrazione essa stessa! E della peggior specie.

There is no “open borders” independent of a wider policy mix. All free movement is conditional upon a wider policy framework. Which could be about suppressing wages, breaking up unions, intensifying competition and creating precarity at the bottom. In that case, those effects will fall most harshly on migrant workers, and ‘free movement’ will be conditioned and qualified in such a way as to enhance labour market segregation. Or, it could be about solidarity, maximum union rights, anti-precarity laws, collective bargaining, a high minimum wage which applies to all workers. The ‘pull factors’ will be radically different in each case, as will the overall class effects.

La politica dei confini aperti è parte di un quadro strategico più ampio e non può stare da sola. Qualsiasi libertà di movimento è condizionata da un più ampio quadro politico. In questo quadro due sarebbero le soluzioni possibili: una maggiore segregazione del mercato del lavoro fatta ricadere sui migranti (depressione salariale, distruzione dei sindacati, intensificazione della competizione, maggiore precarietà); una vittoria della solidarietà (massimi diritti sindacali, leggi antiprecarietà, una vittoria/miglioramento collettivi, l’applicazione di un più alto salario minimo a tutti i lavoratori.

In questa fase questa sorta di visione nazional-socialistica imperante, con effetti nel futuro prossimo ancora non bene valutabili, è offerta come una perla di intelligenza e saggezza strategiche, ma non è nulla di tutto questo. Si tratta semplicemente di quello che ci è stato offerto dal centro (in Italia il PD) negli ultimi 20 anni, ovvero indulgere alle sparate dell’ideologia di destra sull’immigrazione mentre non si aveva alcuna intenzione di soddisfarne i desideri di chiusura dei confini. Anche perché, senza immigrazione, l’Europa finisce in 3 generazioni! Gli effetti di tutto ciò sono alle nostre spalle con Trump e la Brexit.

Non è dunque la classe media moralista di sinistra ad aver fallito, ma la real-politik del centro estremo…vedi il PD e gli altri assi della politica responsabile europea. Sahra Wagenecht stà, tuttavia, commettendo un grave errore rischiando di diventare una (in)utile idiota del sistema. Sovranismo di sinistra si chiama…..

** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro | Buy me a book! **
** ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER ! **

About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 con Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023 e con Amazon Kdp nel 2024.

Be the first to comment on "Superare, da sinistra, la destra più a destra e il fallimento dell’estremo centro."

Leave a comment