Un paio di libri consigliati: Robert Harris, Selling Hitler. Trevor-Roper, L’eremita di Pechino (su Backhouse).
Il caso del Great Moon Hoax del 1835, una serie di 5-6 articoli apparsi sul newyorkese The Sun e falsamente attribuiti ad un astronomo coevo, tale John Herschel. La grande beffa lunare, una truffa mediatica che si appoggiava sull’idea della divulgazione scientifica al grande pubblico.
Per i Protocolli si adotta l’escamotage di un originale non visibile ai più, occultato, misterioso.
Cesare De Michelis è autore de Il manoscritto inesistente. I Protocolli dei Savi di Sion. Con questo studio l’autore ha ricostruito modalità e obiettivi del falso. Nel caso dei Protocolli falsa è l’autorialità.
Il falso può ingannare su autore e data, contenuto. Constatare l’inganno non basta. Occorre anche svelarne i motivi: il falso ha un’origine, una motivazione ed è testimonianza.
Come si scopre un falso? Come si stabilisce l’autenticità di una fonte? Con la critica delle fonti. Esame estrinseco: coerenza e compatibilità dei fatti asseriti, delle cronologie, di lessico e stile. In entrambi i casi la ricerca fondamentale è quella dell’anacronismo (o incongruenza).
Perché viene elaborato un falso? Per finalità politiche; per dare sostegno a una dottrina, idea, rappresentazione, credo; per finalità municipali o araldiche, desiderio di nobilitazione, di fama, per vanità (il caso del saggio di Bizzocchi); per desiderio di lucro.
Una volta scoperto un falso, può essere comunque utile, ma su altri piani e per altri motivi. Di Spielberg ricordiamo il film Prova a prendermi, sul falso, intorno alla figura di Abbagnale junior.
Tornando al saggio di De Michelis sui Protocolli, egli dimostra come l’originale francese non esista.
Pseudo traduzioni: tipico il caso dell’Ossian di Macpherson: presentati come testi in gaelico-scozzese antico tradotti in inglese moderno. Altro caso tipico è quello di Edmund Backhouse che pubblica un’opera storica presentandola come traduzione di un originale cinese, mentre si tratta di una sua contraffazione.
Un testo è sospetto quando: elementi formali; instabilità testuale ed epitestuale[1]. Inesistenza dell’originale. Favoleggiamento su un originale tradotto. Il testo è largamente plagiato da altri testi (idea generale, organizzazione, ampie porzioni di testo riprese puntualmente).
Attribuzione a qualcun altro l’opera di un terzo: questo è il caso dei Protocolli, una variante del plagio.
Maurice Joly, scrittore, giornalista e avvocato francese, scrisse un pamphlet contro Napoleone III° nel 1864 Dialogue aux Enfers entre Machiavel et Montesquieu, libro che in seguito fu la principale fonte per la stesura – da parte dell’Ochrana – dei Protocolli dei savi di Sion.
La teoria complottista/cospirazionista è l’antitesi di una buona metodologia storica.
[1] Tutto ciò che sta attorno a un testo, di corollario al testo. Elementi di corredo.