Giugno 2011. Lo strappo di Fini costringe il governo Berlusconi a vivacchiare fra tensioni interne e maggioranze risicate. C’è una crisi molto seria dell’euro.
Luglio 2011. Allargamento dello spread a livelli altissimi. Iniziano vendite simultanee di nostri BTP da parte della Germania e della Francia. Nei successivi 7 mesi i non-residenti vendono 200 miliardi di BTP causando il boom dello spread.
Agosto 2011. Arriva la famosa lettera di Trichet e Draghi in cui si impone un vero e proprio programma di governo senza la cui applicazione è condizionante per l’intervento della BCE.
Settembre-Ottobre 2011. Crescono le tensioni tra Berlusconi e la coppia Merkel-Sarkozy.
Novembre 2011. Spread fuori controllo. Berlusconi molla e arriva Monti sotto la regia di Napolitano con l’applauso della finanza europea a mondiale.
Nei mesi successivi Monti vara una manovra molto recessiva e l’Italia subisce un tracollo di tutti i parametri economici. Ovviamente lo spread cala, interviene la BCE, si fermano le vendite di BTP.
Tornando alla nostra cronistoria, nel novembre 2011 cade il governo Berlusconi, ci viene propinato Monti, senza elezioni, poi abbiamo le elezioni politiche nel 2013, nelle quali vince di misura il centro-sinistra capeggiato da Bersani. Renzi viene cooptato nel febbraio 2014 e appena a maggio dello stesso anno si tengono le elezioni (europee, non italiane) attraverso le quali sondare l’umore degli italiani. Renzi, a fine 2016, rassegna le dimissioni, dopo il famoso referendum costituzionale. Ci viene propinato Gentiloni, altro non eletto, di cui fra qualche anno nessuno si ricorderà. Quindi, sono più di sette anni che ci esprimiamo ad intermittenza di democrazia e sotto il ferreo controllo della finanza europea. Perché?
Innanzitutto perché la nostra classe dirigente è impresentabile e soprattutto inaffidabile a livello continentale, un socio di serie B se non C! Siamo in una condizione di “commissariamento leggero” e di fatto.
Allora è inutile che questa classe dirigente sputtanata cavalchi questioni – come l’immigrazione – dal momento che è essa stessa considerata un’immigrata nei salotti buoni di Bruxelles!
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