Verità-Arte.

Filosofia Teoretica-La verità
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La verità, pur essendo originariamente associata all’attività artistica e fondamentale per la vita umana, si trova in un conflitto intrinseco con l’arte stessa. Quest’ultima, infatti, è vista come un mezzo per stabilizzare e rappresentare una realtà in continua evoluzione. Secondo Nietzsche, la realtà è una costruzione soggettiva che emerge dalla prospettiva individuale, attraverso la quale si generano forme artistiche. Quando Nietzsche discute dell’arte, non si riferisce semplicemente a opere d’arte nel senso tradizionale, ma piuttosto alla creazione di forme che esprimono una visione del mondo.

Arte e verità in Nietzsche: il valore dell’arte.

Per Nietzsche, l’arte possiede un valore superiore rispetto alla verità. L’uomo tende ad allontanarsi dalla verità poiché essa può portare alla disperazione e alla morte; l’arte diventa quindi un rifugio necessario per non soccombere a questa verità. La volontà di verità è considerata da Nietzsche un sintomo di degenerazione, suggerendo che la ricerca della verità possa essere distruttiva per l’individuo.

L’arte e la verità condividono una radice comune, ma sono in costante dissidio. L’arte è vista come un atto di creazione e di forma, mentre la verità rappresenta un tentativo di bloccare il divenire. Nietzsche riflette su questo dissidio nella sua opera “La Nascita della Tragedia”, dove esplora il contrasto tra le forze dionisiache (che celebrano il caos e il divenire) e apollinee (che cercano ordine e stabilità).

La natura dell’apparenza.

Nietzsche affronta anche il concetto di apparente realtà. Egli sostiene che l’apparenza non sia semplicemente un velo che nasconde la sostanza sottostante, ma piuttosto una manifestazione vitale della realtà stessa. L’apparenza vive e respira; è attraverso di essa che possiamo comprendere il mondo. La coscienza dell’apparenza implica una forma di autoderisione: riconoscere che ciò che attribuiamo come senso al mondo non ha pretese assolute di verità.

La conoscenza, secondo Nietzsche, è intrinsecamente legata al sognare. Non si tratta di un sogno nel senso tradizionale, ma di un’attività continua dalla quale non possiamo sfuggire. Sognare consapevolmente diventa un modo per affrontare la realtà senza caderne preda. La coscienza dell’apparenza ci porta a comprendere che tutto ciò che percepiamo è mediato dalla nostra interpretazione.

Nietzsche propone che la vera essenza della verità risieda nella fede piuttosto che nella sua esistenza oggettiva. La fiducia nella verità è essenziale per la vita umana; ogni individuo deve compiere atti di fiducia per mantenere la propria esistenza. Questa fiducia non deve essere accompagnata da dubbi sui valori essenziali come la conoscenza stessa.

Nietzsche critica il positivismo per la sua limitatezza nel considerare solo i fenomeni tangibili, sostenendo invece che non esiste una realtà unica ma solo interpretazioni multiple. L’interpretazione è vista come un istinto primordiale, non limitato al linguaggio o alla razionalità.In sintesi, Nietzsche invita a riflettere su come arte e verità siano interconnesse in modi complessi e spesso conflittuali. L’arte emerge come una necessità vitale per affrontare le dure realtà della vita, mentre la verità viene messa in discussione come concetto statico e assoluto.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 con Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023 e con Amazon Kdp nel 2024.